Il santuario di Sant’Antonio di Padova, a Capo Milazzo, sarà oggetto di un’intervento di restauro. Lo ha annunciato don Carmelo Russo, rettore del santuario. Gli interventi riguarderanno principalmente il recupero delle tarsie marmoree settecentesche che ornano l’arco trionfale del sacello rupestre del promontorio milazzese.
Si tratta di un’iniziativa avviata grazie all’intervento dello sponsor “Coop Alleanza 3.0.” e all’intervento di Fondaco Italia in sinergia con la sezione di Milazzo di Italia Nostra.
L’intervento sarà curato dalla restauratrice Fedra Sciacca, specializzata presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. A monitorare le operazioni di restauro, invece, sarà Stefania Lanuzza, funzionaria storica dell’arte della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina. L’auspicio è che i lavori possano concludersi già per la fine del mese di maggio.
Le origini del Santuario di Sant’Antonio vengono fatte risalire al 1221 quando Antonio di Padova, naufragato sulle coste sicule durante il viaggio di ritorno dall’Africa, si rifugiò in quella che all’epoca era una semplice grotta. Il luogo venne poi adibito a sito di culto intorno al XVI secolo, ma sarà nel 1575 che la grotta assumerà l’aspetto di un vero e proprio santuario.