Dal 25 aprile, salvo ripensamenti, non ci sarà alcuna discordanza tra le ordinanze del Comune di Messina e le norme in vigore nel resto d’Italia come dai decreti Conte. Il sindaco ha infatti firmato un provvedimento che allinea il nostro comune agli altri, tenendo in considerazione le tabelle relative alle attività che possono restare aperte.
“Anche a Catenopoli tornano a valere le leggi dello Stato e della Regione- così commenta il consigliere comunale Alessandro Russo– Era chiaro sin dal primo giorno che dovesse essere così, tranne allo “Sceriffo della Contea”…Ovviamente, cancellare con due sole righe tutte le ordinanze inutili finora emesse a Messina è cosa troppo difficile: e quindi la tragicommedia continua fino al 24/04 a mezzanotte”.
Il consigliere comunale si chiede in che modo la chiusura degli ottici o dei negozi di detersivi o il coprifuoco alle 15 o alle 18 possa aver scientificamente contribuito a fermare il virus a Messina, rispetto a Napoli o Lecce. “Qualcuno dovrà spiegare le basi scientifiche e tecniche che solo a Catenopoli motivavano il rischio di diffusione del virus correlato all’apertura degli ottici. Si presenti qualcuno dell’Amministrazione e lo spieghi ai cittadini e anche all’OMS e all’ISS: quali le teorie scientifiche che motivavano queste chiusure? Quali quelli che suggerivano la limitazione delle aperture dei supermercati facendo causare assembramenti in orari che altrove non erano neppure di punta?”.
L’esponente Pd evidenzia poi come qualcuno dovrà rispondere per i danni economici aggiuntivi causati a quelle attività commerciali che stando al DPCM di Conte potevano aprire, ma a Messina sono rimaste chiuse per le ordinanze del sindaco. Se queste attività decidessero di chiedere risarcimento danni a pagare sarebbe Palazzo Zanca.
“Una situazione di caos, con gente che, appresi i DPCM o le ordinanze regionali non vi si atteneva perché: aspettava le ordinanze del sindaco. Con regole che valevano in tutta Italia tranne che nella Libera Città Stato bananiera di Catenopoli. Non pensi qualcuno che il 25/4 sarà il “volemose bene”. No: è il tempo di accertare le responsabilità di chiunque”.