MESSINA – A pochi giorni dal centenario della radio in Italia lo storico dj Alfredo Reni ci porta in un viaggio nel tempo, svelando come la radio abbia rappresentato una vera e propria rivoluzione culturale per Messina negli anni Ottanta. “La storia della radio è la storia della nostra città”, afferma Reni, messinese d’adozione, anticipando l’uscita del suo documentario. Un progetto che racconterà, in quattro puntate da 30 minuti ciascuno, l’evoluzione della radio a Messina attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quegli anni. Le puntate intere andranno in onda su Youtube e Stampalibera. Gli estratti, invece, saranno disponibili su Instagram, TikTok e X.
Sottolinea con passione Alfredo Reni: “La radio è stata la mia vita. Io sono arrivato in questa città per fare radio, non sono nato qui. La radio la terrò sempre con me. Mi piacerebbe che la gente dedicasse un po’ della sua giornata ad ascoltare la radio perché è terapeutica, propedeutica, educativa e formativa e non dovrebbe mai essere abbandonata da nessuno”.
Continua il dj e conduttore radiofonico: “Quando la radio arrivò finalmente in Italia fu una esplosione di libertà, anche a Messina. Un palcoscenico aperto in cui non solo gli amanti di musica trovava un luogo in cui esercitarsi e mettersi alla prova. È stato un laboratorio per moltissimi ragazzi con risultati che ancora oggi sono ben visibili in città, ad esempio, la radio messinese ha visto nascere personaggi come Nino Frassica”.
Spiega Reni: “La radio di oggi è molto diversa da quella di ieri. L’arrivo del digitale ha stravolto le abitudini di ascolto e le nuove generazioni preferiscono le playlist personalizzate: “L’arrivo del digitale ha modificato la radio. I ragazzi ascoltano la loro scaletta musicale su Spotify e quindi non hanno bisogno di passare dalla radio. Oggi si è pure modificato il linguaggio. Attualmente c’è una formula, cioè quella di mettere tre pezzi consecutivi, avvicinando l’ascoltatore al modo di ascolto di Spotify, senza pause. Per evitare il flusso continuo di musica, molte radio si sono adeguate a questo sistema perdendo la caratteristica della voce, del racconto”.
Rievoca il dj: “Io sono arrivato a Messina per fare la radio, Radio Onda, una sorta di community con ragazzi romani, e abitavamo tutti nella stessa casa che ospitava gli studi. E poi Antenna dello Stretto, una delle più importanti radio italiane. La sola radio siciliana inserita nel circuito promozionale delle major discografiche. E subito dopo le discoteche: l’Ikebana, il piccolo club di Sant’Alessio che nel 1980 divenne il tempio del nuovo rock che arrivava dall’Inghilterra. E il Tout Va, la discoteca che negli anni Ottsnta fu uno dei locali simbolo in Italia per il ballo”.