Un vero e proprio racket del cardellino quello che ogni domenica, sotto gli occhi di tutti, quasi fosse la normalità ha luogo a piazza del Popolo che ospita uno dei più corposi mercati illegali di vendita di fauna protetta. “Si tratta di un contesto criminale e illegale che per volume di affari, numero di soggetti coinvolti e numero di esemplari di uccellini posti in vendita pone il mercato di piazza del Popolo tra i centri attenzionati dal Wwf dalla Lipu e dalle altre organizzazioni che tutelano la fauna del nostro Paese”. Così Ennio Bonfanti, guardia giurata di vigilanza venatoria zoofila del Wwf ha definito il mercato di piazza del Popolo. E ieri mattina proprio lì è scattato il blitz della Polizia di Stato che grazie alla presenza di agenti in borghese ha permesso di denunciare a piede libero 13 venditori di cardellini, verzellini e altri esemplari di piccoli uccellini che ristretti in minuscole gabbie erano pronti per essere venduti. Con il supporto delle guardie di vigilanza zoofila del Wwf la Polizia è riuscita inoltre a sottrarre a questo mercato illegale ben 142 esemplari di cardellini, molti dei quali già ieri sono tornati in libertà dopo le cure prestate dai volontari del centro recupero dell’Associazione Mediterranea per la Natura, che si trova a forte Ferraro ed è uno degli enti che collaborano con l’ Azienda Foreste di Messina diretta dall’architetto Giuseppe Aveni. “Si tratta di un vero e proprio racket del cardellino – ha spiegato Bonfanti – che vede coinvolti soggetti già noti alle forze dell’ordine e crea un volume di affari che va dai 10 ai 250 per singolo esemplare venduto, con costi minimi per gli uccellatori”. Come anche spiegato da Anna Giordano della Lipu e del Man, i bracconieri di questi esemplari li catturano con un pò d’acqua e utilizzando come esche vive altri uccellini che vengono legati con dei guinzagli con i quali vengono poi strattonati dagli uccellatori negli spiazzi creati appositamente per attirare altri esemplari e quindi catturarli con grandi facilità”. Una volta presi vengono rinchiusi in scatole di cartone e messi in gabbi minuscole per pio essere rivenduti. Le condizioni in cui versano questi esemplari sono spesso così critiche che anche dopo il loro ritrovamento e nonostante le cure prestate vanno incontro alla morte. “Esiste un’organizzazione ben strutturata – ha spiegato il funzionario della sezione Volanti, Teresa Di Nuzzo, che ha curato e coordinato le operazioni dei 10 poliziotti impegnati nel blitz – con interessi commerciali che vanno la di là del mercato locale, come dimostra la presenza di un tunisino tra i 13 venditori che abbiamo denunciato per maltrattamenti, ricettazione e vendita di specie protette”.
Altri blitz come quello dei ieri si ripeteranno nei prossimi giorni.