La superficie è stata ridotta di un quarto: dai circa 4mila metri quadri previsti da progetto originario si passerà a circa 3mila metri, perché Rfi ha dato l’autorizzazione a realizzare 5 campate su 7. Le prime due (la 1-2 e la 2-3) non ci saranno per l’impossibilità di conciliarle con il traffico ferroviario.
Considerato che ogni posto auto, compresi gli spazi di manovra, necessità di una superficie di 20 metri quadri, la capacità originaria del parcheggio era di circa 200 posti auto, anzi qualche decina in meno perché erano previsti 11 stalli per i pullman di linea. Con due campate in meno, la capacità totale diminuisce fino a 150 posti auto, sempre senza considerare i bus.
Alla fine, però, i posti auto saranno molto meno, solo 50, perché si è deciso di aumentare quelli per i pullman e di prevederne altri per i motorini o le biciclette. “Le autolinee hanno bisogno di 15 stalli – dice il direttore dei lavori, l’ing. Salvatore Saglimbeni -, gliene offriamo quasi il doppio e si potrà finalmente mettere ordine al caos di Piazza Stazione. Ci saranno tra i 26 e i 28 stalli per i bus, a seconda della grandezza, e una trentina per i motorini e le biciclette. E’ un ripensamento dell’utilizzo perché i bus possono trasportare molte più persone rispetto alle auto che, spesso, hanno solo il passeggero guidatore. Il parcheggio sarà soprattutto a servizio dei pendolari ed è più logico utilizzino i mezzi pubblici. Il Dipartimento Mobilità sta studiando un progetto per la realizzazione di tapis roulant che colleghino direttamente col terminal aliscafi”.
Ma a che punto sono le opere? “E’ stato gettato il pulvino (è l’elemento strutturale destinato a ripartire il carico del cemento sulla muratura, ndr) della parte sommitale della pila 2 – prosegue Saglimbeni -. Entro un mese saremo pronti per assemblare e poi alzare le travi della campata 7-6. Stiamo aspettando che Rfi ci dia l’autorizzazione per varare anche le altre campate, di cui stiamo già varando le travi”.
Serve, quindi, un’altra autorizzazione, l’ennesima. Quando potrebbero concludersi i lavori? “Considero che ci vorrà ancora un anno – risponde il direttore dei lavori -, se non ci saranno intoppi da parte di Rfi. Purtroppo è difficile collaborare con la loro struttura complessa, piena di dipartimenti, anzi a Messina siamo attivi e ormai c’è sinergia. Finalmente sono stati chiari su ciò che possono concedere, sarebbe stato bello sviluppare il progetto originario, senza varianti né fallimenti. Purtroppo la realtà è questa ed è meglio farci i conti per ottenere un risultato buono invece che incaponirsi su soluzioni utopistiche che non avrebbero portato a nulla”.
(Marco Ipsale)