I Comuni di Messina, Caprileone, Naso, San Salvatore di Fitalia, che in forza della legge regionale 24/2010 hanno stabilizzato circa 120 lavoratori precari di categoria A e B, oggi subiscono una decurtazione del contributo concesso dalla Regione, malgrado la legge regionale n. 24 del 2010 ne prevedeva la concessione per 5 anni dalla definizione delle procedure.
"Praticamente – dichiara Calogero Emanuele, segretario della Cisl Fp Messina – la Regione Siciliana per il 2017 opera un taglio del 40% in quanto per questi Comuni dai 3 milioni e 300 mila del 2016 si passa ad un milione 945 mila per il 2017, mettendoli in serie difficoltà in quanto apprendono solo ora questa ingiustificata scelta, compromettendo anche la quadratura dei bilanci in fase di approvazione".
Il tutto nasce dalla norma regionale del 2014 che ha inteso operare una compensazione per il triennio 2014-2016, in luogo del relativo quinquennio, con le risorse risparmiati dagli Enti per gli intervenuti pensionamenti di unità di personale a tempo indeterminato. Insomma una sorta di contrasto tra la normativa statale che fissa le percentuali delle risorse assunzionali derivanti dalle quiescenza e la stessa normativa regionale che da un lato incentiva alle stabilizzazioni e dall’altro opera delle decurtazioni sul contributo regionale, oltre al netto contrasto con l’ultima legge regionale n. 27/2016 che consoliderebbe il contributo per un decennio.
"Per questo – conclude Emanuele – il Governo Regionale deve riconsiderare le posizioni assunte procedendo all’armonizzazione delle normative vigenti in direzione di maggiori garanzie per gli Enti che hanno proceduto alla stabilizzazioni e gli Enti che si accingono ad approvare piani di stabilizzazioni e soprattutto, creare la giusta sinergia tra l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e l’Assessorato delle autonomie e della Funzione Pubblica che a quanto pare parlano lingue diverse. Su questo versante abbiamo impegnato la Segreteria Regionale della Cisl Funzione Pubblica per intraprendere le opportune iniziative per garantire ai Comuni coinvolti il contributo quinquennale previsto ed evitare il possibile dissesto economico-finanziario degli Enti interessati".