"Se io fossi il Dirigente del Ministero dell'Interno Giancarlo Verde o il Presidente della sezione regionale della Corte dei Conti Maurizio Graffeo nell'assistere a questa infinita telenovela sulla mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2015, forse guarderei adesso con "altri occhi" la procedura di riequilibrio pluriennale dal cui esito dipende il futuro della nostra città"
Con queste parole il consigliere comunale dell’Udc Libero Gioveni, componente della Commissione Bilancio di Palazzo Zanca , lancia un allarme che va oltre il "merito" della manovra finanziaria approvata dal Consiglio Comunale dal Civico Consesso il 2 settembre 2014 e rimodulata sempre dall'aula il 28 febbraio 2015. « Non si tratta di "sostenibilità" del piano di riequilibrio – precisa Gioveni – ma di "credibilità" legata alla "capacità" di sostenerlo! E' come mettere una "Ferrari" nelle mani di chi è capace o ha l'esperienza di guidare una semplice "Cinquecento"»-ironizza il consigliere comunale».
Secondo il rappresentante del Civico Consesso, quanto sta accadendo al Comune di Messina sul bilancio di previsione 2015, il cui iter di formazione sta incontrando numerosi ostacoli e rallentamenti – non può «non inficiare il giudizio o le valutazioni ancora pendenti di Ministero e Corte dei Conti».
«D'altronde – spiega nel merito l'esponente Udc – anche le stesse "Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3)" stabiliscono che "presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge». Condizioni che a Palazzo Zanca sono state disattese.
«Se poi a tutto questo aggiungiamo il fatto – prosegue Gioveni – che in più occasioni sia il Ministero che la Corte dei Conti, indipendentemente dalla mancata approvazione dei Bilancio, hanno più volte bacchettato l'Amministrazione sul mancato rispetto di determinate incombenze o scadenze (per esempio sempre il Dirigente ministeriale Giancarlo Verde aveva chiesto una nuova rimodulazione del piano il 9 ottobre 2015 entro 30 giorni e ne sono già trascorsi 3 mesi da quella scadenza!!!), non si può non pensare che stiamo davvero facendo di tutto per rendere sempre più tortuosa agli organi preposti la strada per la definitiva approvazione».
Gioveni interviene anche in merito alle "divergenze di vedute" fra il vicesindaco Signorino e il Collegio dei Revisori dei Conti sull'incompletezza o meno degli atti contabili da produrre entro la scadenza fissata dal Commissario ad acta Lauricella (riaccertamento straordinario dei residui e schema di Bilancio insieme), sostenendo come queste non facciano altro che ingenerare ancora l'ennesimo caos e sottolineando come non depongano certamente bene sulle decisioni future di Ministero e Corte dei Conti, chiamati a valutare il "caso Messina".
Il consigliere Gioveni auspica, quindi, che si metta «la parola "fine" a questa "sceneggiata" senza precedenti sul Bilancio per garantire i servizi in una città sempre più paralizzata» . Al fine di «tentare di recuperare all'esterno la nostra immagine», invita l’amministrazione Accorinti a presentare «spontaneamente una dettagliata relazione scritta di quanto accaduto sia al dott. Verde che al Presidente Graffeo, con la speranza che abbiano un po' di compassione per questa "manifesta incapacità" politico-amministrativa, che forse sarebbe davvero il caso di interrompere».