Un licenziamento collettivo “ingiustificato”. E’ così che l’OrSa definisce la decisione comunicata dalla Framon Hotels Spa a 6 lavoratori, con qualifica di operaio, che lo scorso 31 ottobre sono stati raggiunti dal provvedimento. Il sindacato ha chiesto di prendere parte alla proceduta di informativa sindacale, a seguito delle recenti adesione alla sigla di alcuni dipendenti che potrebbero essere implicati nella vicenda. Secondo quanto spiegato dalla segretaria dell’OrSa,settore Turismo/Appalti, Francesca Fusco, il licenziamento “di gruppo” « può determinarsi per uno stato di crisi dell’azienda che determina un ridimensionamento del personale o una trasformazione dell’attività aziendale che richiede comunque meno dipendenti. Non risulta – continua l’OrSa – che la Framon Hotels S.p.A. stia attraversando uno stato di crisi tale da giustificare drastiche soluzioni a danno dei livelli occupazionali, soprattutto in considerazione del fatto che l’azienda, contestualmente all’avvio delle procedure di mobilità, tende a sostituire il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato con lavoratori precari».
Il sindacato avanza dunque un’altra ipotesi, quella cioè «di un tentativo di compressione dei diritti celato da esigenze dettate dalla contingente crisi di produzione. Non si spiegherebbe altrimenti la rigida posizione aziendale che punta direttamente ai licenziamenti senza valutare il ricorso ad eventuali ammortizzatori sociali». Congetture a parte, un fatto rimane certo, ovvero lo stato di tensione che si respira tra i lavoratori prossimi al licenziamento e che spinge quindi l’OrSa a prevedere azioni di protesta autonoma che potrebbero sfuggire al controllo delle organizzazioni Sindacali. Da qui la richiesta inoltrata al Prefetto «di valutare l’opportunità di convocare le parti nel tentativo di scongiurare l’ennesimo processo di licenziamento collettivo che nella città di Messina sembra essere l’unico strumento conosciuto dalle imprese per affrontare i periodi di crisi».