Puntualmente è arrivata l’ennesima emergenza stipendi all’Atm che comporterà nuovi problemi alla regolarità del servizio. Ad accendere i riflettori è l’ Or.SA, che sottolinea i rischi di un clima troppo “elettorale” che finisce con il far distrarre dai problemi veri. "Cade nel dimenticatoio la crisi Atm mentre imperversa la campagna elettorale di una politica distante dai problemi della citta'- si legge in una nota- non escludiamo come sindacato forme di protesta eclatanti per porre l'attenzione sul problema occupazionale e della mobilita' cittadina'". Attualmente sono in ritardo i trasferimenti dal Comune relativi al dodicesimo di maggio e, stando alle notizie, dovrebbero arrivare solo 500 mila euro a titolo di acconto, cifra insufficiente a pagare persino una mensilita'. I lavoratori attendono ancora il saldo di febbraio e gli stipendi di marzo e aprile.
“ La storia si ripete e si aggrava col passare del tempo lo stato di disagio economico dei quasi 600 dipendenti Atm-, denuncia Michele Barresi segretario OrSA- E’ un'azienda ormai morta che mette in servizio meno di 20 bus e 4 tram , lasciata alla deriva da una politica distratta dalla campagna elettorale , figlia di nessuno , con una dirigenza non all'altezza e ad andarci di mezzo sono lavoratori e utenti”.
Il sindacato e' critico anche sull'accordo stipulato lo scorso 26 aprile con la Onlus UNAC per la vendita dei tagliandi a bordo, un’ iniziativa ritenuta inutile ed “un’operazione pubblicizzata in pompa magna- prosegue Barresi- ma che non sta portando i risultati sperati e che , anche se gratuita, rischia cosi' fatta di essere addirittura controproducente per gli incassi”.
Il sindacato ha chiesto insieme ad Ugl e Cub , che la convenzione venga ritirata e si tengano in considerazione invece le proposte avanzate nel corso degli anni come ad esempio la possibilità di utilizzare il personale Atm disponibile e professionalizzato per la vendita e il controllo a bordo dei biglietti. L’Orsa ritiene indispensabile anche intensificare la vendita a terra in punti strategici della citta'.
“Questa dirigenza e' rimasta sorda alle continue proposte che avrebbero portato gia' da tempo maggiori incassi nelle casse dell'azienda- continua la nota sindacale- ed oggi si trovano soluzioni ad effetto, ma populiste ed inutili, ricorrendo ad associazioni no profit e dimenticando che i veri "volontari" oggi sono i dipendenti dell'Atm che da anni garantiscono con spirito di abnegazione il servizio senza aver riconosciuto il diritto allo stipendio"
Ma c’è di più, perché nella nota di Michele Barresi il punto dolente sono i metodi di gestione che sanno troppo di “vecchie logiche” che penalizzano solo i dipendenti, attualmente fermi allo stipendio di febbraio.
“Continuiamo a denunciare come la priorita' dell'Azienda sia unicamente quella di elargire discutibili promozioni ad personam o trasformare in full time contratti del personale del settore amministativo seguendo logiche clientelari e discriminando parte dei dipendenti e aggravando i costi, tutti sulle tasche dei contribuenti, di un'azienda in stato di crisi e liquidazione".
Nel frattempo sembra essere calato il sipario sul piano di trasformazione in Spa esitato nelle scorse settimane, alla vigilia di una competizione elettorale che sta vedendo i consiglieri comunali affaccendati nelle campagne elettorali tanto che in Aula non si e' raggiunto per quattro volte il numero legale per votare delibera e contratto di servizio. Nei prossimi giorni se non dovessero arrivare le risorse per gli stipendi l’Orsa programmerà una serie di azioni di protesta per rimettere al centro della campagna elettorale il tema del trasporto pubblico, che sarà una delle priorità delle prossime amministrazioni.
Rosaria Brancato