Il consigliere Libero Gioveni manifesta la sua preoccupazione nei riguardi dello svincolo autostradale di Messina Centro e del viadotto di Bordonaro per le condizioni pericolanti in cui versano. Lo svincolo autostradale di Messina Centro ha da sempre rappresentato negli anni per gli automobilisti una vera e propria incognita in termini di sicurezza.
L’ultimo potenziale pericolo in ordine di tempo si sta registrando attualmente per la totale assenza di pubblica illuminazione, visto che da diverse sere ormai l’arteria in entrata e in uscita si ritrova nel buio più assoluto, dovuta probabilmente a delle improvvise anomalie all’impianto. Ad accentuare il rischio di incidenti sono le precarie condizioni della rampa in uscita a causa sia della viscidità dell’asfalto che alle prime gocce si trasforma in un pericoloso “pavimento saponato”, sia per l’angolazione dell’ultima curva eccessivamente accentuata. A tal riguardo, tra l’altro, è rimasta ancora prova degli incidenti passati nella barriera di protezione della carreggiata che in quel tratto, a distanza di un anno e mezzo dal primo serio incidente, risulta ancora mancante e accomodata con dei non proprio idonei “new jersey”.
Anche nel viadotto “Bordonaro” (ormai noto a livello nazionale per essere stato purtroppo teatro della morte della povera Provvidenza Grassi) i pericoli sono rappresentati da una serie di pali dell’illuminazione spenti in entrambe le direzioni di marcia, tanto da lasciare al buio in parecchi punti il tratto autostradale in questione.
Si sollecita, pertanto, il Cas ad intervenire d’urgenza nelle suddette aree, con il fine di ripristinare la pubblica illuminazione e, per quanto concerne lo svincolo di Messina Centro, si richiedono degli specifici interventi di scarifica e bitumazione con materiale drenante, una correzione planimetrica dell’ultima curva della rampa in uscita ed il ripristino della barriera mancante.
Richieste di intervento anche una volta arrivati in città dallo svincolo di Messina Centro, in particolare a Catarratti. A segnalarlo, stavolta, sono l’ex presidente del VI quartiere, Agatino Bonarrigo, ed il presidente dell’associazione Monte Cumia – Valle Camaro, Francesco Zaccone. Si tratta di un sollecito ad agire a fronte di ripetute richieste degli stessi, i quali lamentano un errore di valutazione di un problema fognario: gli addetti dell’A.M.A.M. avrebbero effettuato un intervento di autoespurgo anziché una riparazione delle tubature, che ad oggi risultano interrotte. Pertanto, si chiede di provvedere con urgenza alla programmazione di interventi, ripristinando le più elementari condizioni di sicurezza e di igiene.