Dal disagio all’emergenza sociale. L’assenza di pubblica illuminazione in molte zone della città sta causando problemi notevoli ai cittadini. Un vero e proprio grido d’allarme si leva oggi dalla prima circoscrizione, che contesta il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale. Il presidente Enzo Messina ha inviato una lettera al sindaco Accorinti, all’assessore ai Lavori Pubblici De Cola e al Dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici e Manutenzione Amato: « Riteniamo che questa Amministrazione non riesca a comprendere che ci si trova dinnanzi ad un emergenza sociale».
Messina descrive la drammatica situazione vissuta in particolare nei villaggi collinari della 1° Circoscrizione: «vi sono dalle trenta alle cinquanta lampade spente per singolo villaggio, dove i residenti sono per lo più anziani che all'imbrunire sono costretti a chiudersi dentro sia per qualche cattiva sorpresa ma anche per le difficoltà motorie dovute al buio pesto».
«L’Amministrazione – si legge ancora nella lettera recapitata a Palazzo Zanca – pur sollecitata da numerosi atti posti in essere da consiglieri di circoscrizione presidenti di circoscrizione e consiglieri comunali ha cercato di risolvere le gravi carenze affidando alla fine di luglio scorso un appalto di € 150.000,00 del quale i risultati sono stati quasi inesistenti, oggi affida due piccoli interventi ad altre due ditte con appalti ponte sino al nuovo espletamento della gara annuale».
«Per quanto messo in programma dal Dipartimento considerando l'arretrato ad oggi accumulato riscontrato dalle richieste di intervento avviate a maggio scorso e non esitate – sottolinea il presidente della prima circoscrizione – non potrà andare a regime prima del mese di febbraio 2017».
Per Enzo Messina ed il Consiglio della I Circoscrizione è « inaccettabile la linea di intervento intrapresa dall'Amministrazione in quanto si penalizzano le fasce più deboli». Secondo i rappresentati di quartiere, la soluzione più corretta sarebbe quella di «intervenire assumendosi delle precise responsabilità con un provvedimento economico straordinario di somma urgenza»
«L'emergenza sociale e di ordine pubblico – concludono – non può aspettare i meccanismi ed i tempi della Contabilità pubblica a discapito della sicurezza dei propri concittadini».