Per Messina i soldi escono dalla porta e rientrano dalla finestra. Ma sempre quelli sono. Niente “regali”: la nuova Ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri, Opcm n. 3961 (QUI il documento originale) del 2 settembre scorso, stanzia sì qualcosa più di 160 milioni di euro di fondi Fas, ma “prelevandoli” da voci di spesa che erano comunque destinate a Messina ed alla sua provincia. Ecco il dettaglio del provvedimento, che nella prima parte si concentra sugli eventi alluvionali del febbraio 2010, queli di San Fratello e degli altri comuni neboridei, per intenderci. Vengono stanziati 39 milioni di euro prelevati dai fondi per gli «interventi infrastrutturali per emergenze ambientali, idrogeologiche e completamento di reti di distribuzione dell’energia»; 20 milioni a valare sulle risorse per i «collegamenti con le isole minori»; 6,8 milioni a valere sui «progetti obiettivo in favore degli enti locali per il consolidamento di contrada Sfaranda di Castell’Umberto»; altri 25 milioni prelevati dalle risorse previste dall’articolo 72 della legge regionale n. 11 del 12 maggio 2010. Articolo che prevedeva, appunto, 25 milioni per l’“Accordo di programma per manutenzione e costruzione di strade provinciali” della provincia di Messina.
Gli altri 70 milioni dell’Ordinanza sono invece destinati ad interventi per gli eventi alluvionali del 1. ottobre 2009, Giampilieri e dintorni, dunque. Anche queste somme vengono “stornate” dai fondi Fas inizialmente previsti per i collegamenti con le isole minori. Insomma, tolgo di qua, metto di là. Tutte le somme verranno trasferite sul bilancio regionale, quindi la Regione con proprio provvedimento disporrà il successivo trasferimento sulla contabilità speciale intestata al commissario per le varie emergenze, che è sempre il governatore Raffaele Lombardo.