MESSINA – “24 milioni di crediti sono prescritti e quindi inesigibili, contrariamente a quanto riportato nei precedenti bilanci”. Il presidente dell’Amam, Salvo Puccio, spiega che questo non consentirà di onorare le transazioni definite con Enel, che prevedrebbero il pagamento di due rate da 2 milioni e mezza ciascuna con scadenza il 30 novembre e il 30 dicembre. Il debito totale è di 16 milioni: gli altri 11 sono rateizzati nei prossimi dieci anni. Questo cosa comporta? Le attuali forniture si continueranno a pagare con un costo maggiorato del 25 %.
Puccio, insieme ai membri del Cda Amam, Roberto Cicala e Loredana Bonasera, ne ha parlato ieri col sindaco Cateno De Luca, l’assessore Salvatore Mondello, i dirigenti dei dipartimenti comunali Servizi Finanziari e Servizi Tecnici, Giovanni Di Leo e Antonio Amato, la responsabile del monitoraggio aziende speciali e partecipate, Alessandra Cucinotta, e l’esperto Federico Basile.
Comune di Messina e Amam hanno concordato le azioni per “sistemare” il rapporto debiti/crediti tra le parti.
Il Comune restituirà ad Amam 1 milione e 200mila euro di utili “per espressa destinazione vincolata agli investimenti dell’Azienda o all’abbassamento della tariffa cosi come previsto dalla normativa vigente”.
Palazzo Zanca, inoltre, rinuncerà a 7 milioni 434mila euro di dividendi Amam dal 2013 al 2017 per coprire la perdita di esercizio 2018.
L’Amam restituirà al Comune di Messina, con un piano di rientro quinquennale, 10 milioni e 200mila euro, somma che sarà compensata nell’ambito di ricavi previsti per le prestazioni rese in attuazione del contratto di servizi.
Inoltre il Comune liquiderà subito 386mila euro per i servizi resi fino al 31 dicembre 2018 e salderà la parte rimanente, 741mila euro, riconoscendo un debito fuori bilancio. Ma tutto dovrà passare dal Consiglio comunale.