Domenico De Luca, dirigente in campo cestistico, chiede a Rescifina di dimettersi dal ruolo di presidente del Comitato regionale Fip, la Federazione italiana pallacanestro. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera
Caro presidente Rescifina, mi chiamo Domenico De Luca, forse il mio nome a lei non dirà nulla, ma fino all’altro ieri sono stato un dirigente di una società di basket femminile, un allenatore di settore giovanile, un istruttore minibasket ed ho fatto parte della commissione minibasket della provincia di Palermo all’inizio del suo primo mandato. Ma soprattutto sono e sarò sempre un inguaribile appassionato di pallacanestro. In questi giorni, da diverse fonti giornalistiche, sono venuto a conoscenza che lei è intenzionato a partecipare alla cordata di imprenditori propense a rilevare la principale società di calcio messinese. Leggo inoltre che, con lei, interessati all’operazione, ci sarebbero anche Francesco Barbera, patron del caffè Barbera, sponsor ufficiale del comitato regionale Fip Sicilia, ed Immacolato Bonina, presidente del Barcellona Basket, importante realtà cestistica isolana, appena retrocessa dalla A2.
Comprendo benissimo che, essendo messinese ed uomo di sport, lei è ovviamente sensibile alle difficoltà che vive il Messina Calcio, pero devo necessariamente farle notare che ormai da diversi anni lei riveste il ruolo di presidente del Comitato Regionale Fip della Sicilia, e quindi dovrebbe sapere quale è il suo primo compito, ovvero la promozione della pallacanestro.
Caro presidente, probabilmente senza neanche attendere le prossime elezioni lei si ritiene già in uscita dal nostro mondo (non certo con nostro rammarico) e con il suo comportamento non si accorge di tradire tutte le persone che per ben due volte l’hanno però eletta al vertice della pallacanestro isolana. Preso dalla sua ansia di fare del bene ad uno sport minore quale è il calcio, non trova inopportuno sostenere con la sua partecipazione al medesimo intento, due importanti personalità (come se ce ne fossero tante) del nostro mondo che rischiamo di perdere perché con lei distratte da altre ambizioni?
Ovvio che i soldi sono i suoi e può farne ciò che crede, ma nella sua posizione, se ha delle risorse economiche da investire non pensa che potrebbe destinarle alla società che lei presiede, realtà dal passato storico e che oggi calca soltanto i campi dell’ultimo campionato femminile? Se persino lei ha perso entusiasmo per la pallacanestro, se in questi anni non le è riuscito di creare un rapporto di lealtà con il suo mondo, se lei stesso non crede nel futuro del nostro sport e nel lavoro dei suoi collaboratori, faccia un profondo esame di coscienza e prenda le conseguenti determinazioni. Personalmente la invito calorosamente (a prescindere da come vadano le trattative che tanto la impegnano) a fare quel passo indietro che consentirebbe sin da subito un ricambio utile al bene di tutto il movimento cestistico siciliano.