Nelle scorse ore si sono verificate due lievi scosse sismiche nello Stretto di Messina. S’è trattato di scosse assolutamente innocue, ma tra la popolazione si è diffuso il panico. La prima scossa è avvenuta alle 17:40 di lunedì 7 marzo proprio nel cuore dello Stretto di Messina. Con una magnitudo di 2.1 gradi della scala Richter e un ipocentro (profondità del sisma) di 10 chilometri, la scossa ha avuto epicentro proprio nel fondo dello Stretto, a metà strada tra Villa San Giovanni e Messina. La replica, poco più forte, si è verificata poche ore dopo, alle 21:07 sempre di lunedì sera, nello stesso identico punto, tra Villa San Giovanni e Messina. Questa scossa, di magnitudo 2.4 gradi della scala richter, è stata molto superficiale, con un ipocentro di appena 4,8 chilometri, ed è stata quindi avvertita distintamente dalla popolazione.
Ne è nato un allarmistico -passaparola- informatico, e su alcuni social network, come facebook, sono state aperte le porte panico. Nonostante non sia accaduto nulla di particolare (scosse di questo tipo sono l’ordinarietà quotidiana nello Stretto, su una faglia importante come quella che attraversa i fondali tra Scilla e Cariddi), la gente ha avuto paura per il possibile verificarsi di uno -sciame sismico- che potesse poi trasformarsi in qualcosa di più preoccupante.
Ciò che scriviamo sempre quando parliamo di terremoti, è che – com’è noto – è purtroppo assolutamente impossibile prevederli. Dopotutto, le conoscenze scientifiche su questi fenomeni ci consentono di poter dire che episodi di questo tipo, così deboli e frequenti come quelli che molto spesso si verificano nello Stretto di Messina, consentono al suolo di scaricare la propria energia in modo lento e graduale. Devono essere, invece, lunghi anni di stasi assoluta a farci preoccupare e a farci poter pensare a un evento di più vaste proporzioni.
Senza ombra di dubbio, e su questo tutti possono essere d’accordo, anche se è impossibile prevedere quando un terremoto colpirà, è assolutamente certo conoscere le zone ad alto rischio sismico in cui, prima o poi, una violenta scossa si dovrà verificare. Sarebbe quindi opportuno utilizzare tutti gli accorgimenti tali da prevenire possibili ripercussioni drammatiche sulla popolazione. Questo è comunque un altro discorso, che si può fare oggi così come domani o dopodomani e che nulla ha a che vedere con le due lievi scosse sismiche di ieri, normalissime per la sismologia dello Stretto e che, quindi, non devono far paura.
L’incuria, l’abbandono, il menefreghismo di enti, istituzioni e anche degli stessi cittadini che vivono in costruzioni di cui non conoscono fattura e stabilità, dovrebbero preoccupare di più.