Il Condacons già intervenuto più volte in merito alla realizzazione dell’impianto di depurazione di Canneto Dentro manifestando il proprio dissenso non solo in ordine alla localizzazione dell’impianto ma anche in relazione alla modalità di realizzazione – prosegue la sua battaglia a fianco della comunità di Lipari, rivolgendosi all’autorità giudiziaria.
“Con il ricorso proposto al TAR Catania” spiega l’avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del Codacons) “abbiamo contestato la nostra mancata partecipazione alla procedura di rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nonché la legittimità nel merito del rilascio della stessa, anche per il mancato rispetto delle distanze di legge”. Il ricorso segue quello già presentato da numerosi cittadini di Lipari (assistiti dall’avv. Paolo Intilisano, legale del CODACONS in questa vicenda) avanti al TAR Lazio per chiedere la cessazione dello stato di emergenza idrica per “eccessivo afflusso di turisti”, con conseguente restituzione dei poteri al Consiglio Comunale.
“Confidiamo pertanto” conclude l’avv. Cardile “che il TAR Catania voglia censurare il comportamento dell’Assessorato Regionale al Territorio sospendendo il decreto emesso, con obbligo degli Enti preposti di permettere la partecipazione di tutti i cittadini di Lipari nel procedimento di approvazione del progetto. Ciò in quanto si tratta di opere di notevole impatto sulla comunità di Lipari e sulla cui collocazione sono stati già sollevati parecchie dubbi e problematiche”. La parola sul depuratore passa quindi ai magistrati del TAR Lazio e del TAR Catania, per una vicenda che non mancherà di riservare ulteriori colpi di scena.