TERREMOTI: CINA, IL BILANCIO A 24 ORE DAL SISMA / ANSA (SCHEDA) (ANSA) – ROMA, 13 MAG – A 24 ore dal terremoto che ieri ha colpito la Cina sud-occidentale, comincia a delinearsi la portata della catastrofe. Il sisma ha interessato soprattutto il Sichuan, una regione grande quanto la Spagna popolata da 87 milioni di abitanti, con l’epicentro localizzato nella contea di Wenchuan (100 mila abitanti). Il bilancio che segue, ancora provvisorio, e’ in parte ricavato dai dati forniti dalle autorita’ e in parte da altre fonti. Per le cifre relative ai morti e ai dispersi, ove possibile, viene indicata la scomposizione localita’ per localita’. *MORTI: oltre 16.000 – Prefetture di Aba e Qiang: 161 – Mianyang: 7.395 – Deyang: 2.648 – Chengdu: 959 – Guangyuan: 700 – Dujiangyan: 900 – Shifang: 500 – Mianzhu 3.000 – Wenchuan (epicentro) 500 *DISPERSI: 60.000 – Mianyang: 18.645 – Yingxiu 9.000 *FERITI: 26.206 EDIFICI DANNEGGIATI: Quasi 3,5 milioni; SCOSSE DI ASSESTAMENTO: oltre 2.300; SOCCORSI: 50 mila soldati mobilitati. (ANSA)
TERREMOTI: CINA, BILANCIO SALE A OLTRE 16 MILA MORTI (ANSA) – ROMA, 13 MAG – Si calcola che sia salito a oltre 16 mila il numero dei morti provocato dal terremoto di magnitudo 7,8 che ieri ha colpito la Cina sud-occidentale. I media ufficali hanno appena reso noto che nella citta’ di Mianzhu, nella regione di Sichuan, si contano almeno 3 mila morti, contro i 2 segnalati in precedenza. Altri 500 morti, stando all’agenzia Nuova Cina, sono stati accertati nella zona di Wenchuan, dove ieri e’ stato localizzato l’epicentro del sisma. L’ultimo bilancio complessivo parlava di 12 mila morti ma sommando le ultime cifre fornite localita’ per localita’ si arriva a oltre 16 mila. (ANSA)
TERREMOTI: CINA; 16 MILA MORTI, MIGLIAIA IN TRAPPOLA
SOCCORSI RALLENTATI DA PIOGGE, PER OLIMPIADI ‘NESSUN TIMORE’ (di Beniamino Natale) (ANSA) – PECHINO, 13 MAG – I soccorritori lottano contro il tempo e continuano a scavare tra le macerie provocate dal terribile terremoto che ieri ha colpito la Cina occidentale con magnitudo 7,8 gradi della scala Richter. Il bilancio ufficiale delle vittime ha superato le 16 mila ma continua ad aumentare mano a mano che i 50 mila soldati dell’ Esercito di Liberazione Popolare impegnati nei soccorsi riescono a raggiungere le citta’ ed i villaggi vicini all’epicentro di Wenchuan, nel nord della regione del Sichuan. In una conferenza stampa, il vicegovernatore Li Chengyun ha affermato che le vittime sono state piu’ di 7 mila nella solo citta’ di Mianyang, dove vengono segnalati anche piu’ di 18 mila dispersi. A Deyang ci sarebbero piu’ di 2.500 morti. In un’altra delle localita’ vicine a Wenchuan, dove il sisma ha avuto il suo epicentro, la cittadina di Mianzhu, i morti sono almeno 3 mila e le persone seppellite 10 mila. La stessa Wenchuan e’ stata raggiunta oggi da un migliaio di soldati, che si sono fatti strada a fatica tra gli enormi massi caduti dalle montagne e lunghe strisce di asfalto divelte dalla forza del terremoto. Nelle immediate vicinanze dell’epicentro i militari hanno contato almeno 500 morti. I soldati non hanno fatto cifre ma hanno affermato che nella cittadina di Yingxiu su una popolazione di 12 mila persone solo 3 mila sono ”sicuramente” in salvo. Sono crollati l’ 80 per cento delle case e tutti i ponti e il 70 per cento delle strade sono inutilizzabili. I soldati, ha affermato un portavoce dello Stato Maggiore, hanno distribuito un primo carico di aiuti, altri rifornimenti verranno paracadutati nelle prossime ore. Un alto funzionario dell’amministrazione locale, raggiunto poco prima dell’ arrivo dei soldati, aveva affermato che scarseggiavano ”tende, cibo e medicine”. La pioggia continua a battere tutta la zona, che si trova in alta montagna all’estremista’ orientale dell’altopiano del Tibet-Qinghai. A Beichuan, un altro dei centri urbani della zona, abitata da poco piu’ di 100 mila persone, almeno mille tra studenti e professori sono morti nel crollo della loro scuola. ”Troviamo ancora gente viva ma i morti sono tanti, tanti”, ha detto uno dei soccorritori. Le operazioni di soccorso sono rese piu’ difficili anche dalle numerose scosse di assestamento che si susseguono, alcune molto forti come quella che oggi poco dopo le 15:00 locali ha seminato il panico a Chengdu, il capoluogo del Sichuan, spingendo centinaia di persone a riversarsi nelle strade. Il primo ministro Wen Jiabao, che da ieri dirige le operazioni di soccorso, ha raggiunto oggi uno dei centri rasi al suolo dal sisma, la citta’ di Dujiangyan. Con la voce a tratti rotta dall’emozione, il primo ministro ha promesso che gli aiuti arriveranno presto ed in quantita’ massicce. ”Fate presto – ha detto circondato da una folla di bambini, alcuni dei quali piangevano – i piccoli non hanno nulla da mangiare”. Il ministero degli Esteri ha detto oggi che la Cina accoglie volentieri gli aiuti che sono stati offerti da un gran numero di paesi tra cui l’ Italia. Ma ancora il responsabile delle operazioni di soccorso del ministero degli Affari civili Wang Zhenyao ha precisato che le condizioni ”non sono ancora mature” per consentire l’ accesso ai soccorritori stranieri. Attestati di solidarieta’ sono venuti da tutto il mondo e anche dal Dalai Lama, il leader tibetano in esilio che Pechino accusa di aver organizzato la rivolta che ha avuto luogo in marzo ed aprile nelle zone a popolazione tibetana della Cina. Gli economisti ritengono che il sisma non avra’ un forte impatto sull’ economia cinese ma gli assicuratori affermano di aspettarsi un impatto ben piu’ forte di quello avuto dall’ ondata di maltempo di gennaio e febbraio. Intanto le autorita’, che temono ricadute devastanti anche sullo svolgimento dei Giochi olimpici del prossimo agosto, per i quali sono attesi 500.000 stranieri, cercano di rassicurare l’opinione pubblica internazionale. ”Voglio dire ai visitatori stranieri che i Giochi Olimpici sono sicuri, Pechino e’ sicura, la Cina e’ sicura”, ha detto Zhang Jian, del Comitato Organizzatore. (ANSA).
Terremoto Cina, Stc: -Impatto sui bambini e’ devastante- – Roma, 13 MAG (Velino) – -L’impatto del terremoto sui bambini e’ stato devastante: il tutto e’ avvenuto intorno a mezzogiorno, quando erano a scuola-. Ad affermarlo e’ Zhang Hong, direttore degli aiuti per Save the Children (Stc) in Cina. -Vicino all’epicentro del sisma – prosegue Hong – dal 60 all’80 per cento degli edifici, spesso vecchi e fatiscenti, e’ stato distrutto, tra cui molte scuole-. L’ufficio governativo per gli Affari civili, che sta coordinando la risposta all’emergenza, e quello per l’Educazione di Chongqing hanno chiesto a Stc di fornire tende, tavoli, sedie, penne e altro materiale scolastico. L’organizzazione sta provvedendo ad una stima del numero di scuole colpite. -La nostra organizzazione si sta impegnando per cercare di ridare a questi bambini un senso di normalita’ e le attivita’ scolastiche contribuiscono a far vivere loro la quotidianita’ e ad aiutarli a superare il trauma vissuto – continua Zhang Hong -. È terribile vedere come le scuole siano crollate una dopo l’altra e assistere all’estrazione dei bambini dalle macerie. Il panico, che si e’ diffuso tra i piccoli durante le forti scosse, ne ha provocato la fuga disordinata nel momento in cui sono stati evacuati dagli insegnati-. Il numero delle vittime continua a crescere: sarebbero circa 12 mila i morti, 7 mila le persone ricoverate in ospedale e oltre 60 mila quelle che non si riescono a raggiungere. Nell’area in prossimita’ dell’epicentro, non c’e’ elettricita’ ne’ linee telefoniche e le strade sono dissestate. La linea ferroviaria e’ distrutta e i ripetitori telefonici non funzionano. In questo momento ci sono circa 50 mila soccorritori cinesi che stanno dando una mano, alcuni dei quali hanno camminato per 45 miglia per raggiungere la zona, le cui strade non sono percorribili in macchina. Nonostante lo sforzo governativo per intervenire e portare i primi soccorsi sia stato massiccio e rapido, le dimensioni della catastrofe devono ancora essere stimate, compreso l’impatto che essa ha avuto sui bambini, particolarmente vulnerabili. A 160 chilometri dall’epicentro, nella regione di Beichuan, cento studenti e insegnanti sono morti in una scuola secondaria, mentre nella vicina citta’ di Dujiangyan, 900 bambini si trovano tuttora impauriti sotto le macerie. Nella stessa zona, rende noto Stc, 420 bambini della scuola media di Xianghe sono rimasti sepolti nel crollo della loro scuola, 360 di loro sono morti. Altri 81 studenti sono morti nella citta’ di Shifang, mentre 900 sono ancora sotto le macerie, e in una scuola a 30 chilometri dall’epicentro, 200 bambini sono rimasti intrappolati sotto le macerie della loro scuola. Sono tantissime le scuole crollate nei distretti di Deyang e Aba e il numero dei morti non e’ ancora noto. A Chongqing, nella parte piu’ esterna della regione di Liangping, cinque studenti sono stati uccisi e circa cento feriti nel crollo di due scuole.
TERREMOTI: CINA, SOCCORRITORI NELLE CITTA’ DEI MORTI / A YINGXIU 3/4 SCOMPARSI, A HANWAN SI SCAVA IN FABBRICA DISTRUTTA (ANSA) – ROMA, 13 MAG – Nella cittadina di Yingxiu su 12 mila abitanti ne sono stati ritrovati in vita solo 3 mila. A Mianzhu i dispersi sono almeno 10 mila e in una fabbrica di turbine potrebbero essere morti centinaia, se non migliaia di operai. Con il passare delle ore, crescono i timori e si affievoliscono le speranze dopo il forte terremoto che nel pomeriggio di ieri ha colpito il Sichuan, provincia della Cina sud-occidentale grande come la Spagna e popolata da 87 milioni di abitanti. Le autorita’ cinesi parlano al momento di almeno 12 mila morti ma e’ chiaro a tutti che il bilancio e’ destinato ad aggravarsi man mano che le zone piu’ vicine all’epicentro sono raggiunte dai militari e dai soccorritori mobilitati dalle autorita’ di Pechino. Oggi alcuni soldati del distretto militare di Chengdu sono arrivati nella cittadina di Yingxiu e, dopo una perlustrazione, hanno riferito di poter certificare che solo 3 mila dei 12 mila abitanti sono ancora in vita. Degli altri non si hanno semplicemente notizie, sono considerati dispersi e, secondo l’agenzia Nuova Cina, ”sono probabilmente sepolti sotto le macerie”. ”Da sotto gli edifici distrutti arrivano i lamenti dei feriti – ha detto un funzionario locale ai militari – abbiamo bisogno di medici e di medicine, per favore aiutateci”. Altre 10 mila persone mancano all’appello a Mianzhu, situata a una trentina di chilometri dall’epicentro. Qui i soccorsi sono arrivati da diverse ore ma il quadro e’ ancora caotico. Non e’ chiaro soprattutto cosa sia accaduto nel sobborgo di Hanwan, dove una fabbrica di turbine a vapore e’ stata praticamente rasa al suolo dal sisma. Quando la terra, ieri, ha tremato nell’impianto a quanto pare c’erano circa 6 mila operai e ora si teme per la loro sorte. I media ufficiali al momento parlano di 60 morti e di 500 dispersi e affermano che 200 studenti sono rimasti intrappolati tra le rovine di due scuole adiacenti alla fabbrica. Altre fonti parlano anche di almeno 3.000 morti nella citta’ di Mianzhu.
TERREMOTI: CINA; OFFERTE AIUTI DA TUTTI,ANCHE DA TAIWAN
PRONTI SOCCORSI DA ITALIA. MANCA VIA LIBERA DA CINA (ANSA) – ROMA, 13 MAG – Di fronte alla vastita’ della tragedia che ha colpito la Cina, con oltre 16.000 vittime per il terremoto che ieri ha devastato la regione di Sichuan, da tutti i principali paesi del mondo arrivano offerte di aiuti. Anche i tradizionali avversari di Pechino (Taiwan, il Dalai Lama) partecipano alla gara di solidarieta’. La Repubblica popolare ringrazia tutti e accetta gli aiuti materiali, ma non ha ancora dato il via libera all’ingresso di operatori umanitari stranieri. Il governo italiano ha gia’ preparato un ospedale da campo, materiale di primo soccorso e tende, oltre a un team di esperti della Protezione civile. La missione e’ pronta a partire dalla scorsa notte, ma aspetta ancora l’ok da Pechino. Taiwan propone l’invio di materiale e di equipe di soccorritori. Il Dalai Lama porge le sue condoglianze per la ”grande tragedia” e saluta la ”risposta rapida” delle autorita’. Il Giappone, paese poco amato in Cina perche’ non ha mai chiesto perdono per le atrocita’ commesse negli anni Trenta e Quaranta, ha detto di essere pronto a mandare elicotteri e personale. Anche se, come ha detto prudentemente il capo di gabinetto del ministero degli Esteri, ”posso intuire che la Cina e’ un paese che ama fare tutto autonomamente”. Il presidente americano, George W. Bush, ha porto le sue condoglianze e ha stanziato 500 mila dollari per gli aiuti. La Commissione europea si e’ detta pronta a intervenire ”in caso di bisogno”. Solidarieta’ e promesse di interventi concreti sono arrivati anche dal presidente russo, Dmitrij Medvedev, da quello francese, Nicolas Sarkozy, dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, dal premier australiano, Kevin Rudd, dal ministro degli Esteri canadese, Maxime Bernier. Solidarieta’ e’ arrivata anche da una tradizionale alleato di Pechino, il presidente pachistano Pervez Musharraf, mentre la presidente filippina, Gloria Arroyo, ha promesso l’invio di una equipe medica, in segno di riconoscenza per l’aiuto che la Cina presta all’arcipelago ogni volta che viene colpito da calamita’ naturali. Un team di sanitari e’ stato promesso anche dal re di Giordania, Abdallah II. Il capo dei soccorsi del ministero cinese degli Affari civili, Wang Zhenyao, ha ribadito che ”ogni aiuto materiale o in denaro” e’ benvenuto. Ma a chi gli chiedeva se fosse previsto l’arrivo di esperti stranieri, Wang ha detto che non ci sono le condizioni, in particolare per la difficolta’ delle comunicazioni. (ANSA)
TERREMOTI: PRONTI AIUTI ITALIA MA MANCA ANCORA OK CINA
BERLUSCONI DA’ VIA LIBERA A INVIO ESPERTI E MATERIALE (ANSA) – ROMA, 13 MAG – L’Italia e’ pronta a fare la sua parte assieme alla comunita’ internazionale per aiutare la Cina dopo il violento terremoto che ieri ha devastato la regione di Sichuan, ma le autorita’ cinesi non hanno ancora dato il via libera all’ingresso nel paese ne’ agli aiuti umanitari ne’ al personale tecnico. Al momento dunque resta tutto fermo, anche se sono continui i contatti tra la diplomazia italiana, i tecnici e le autorita’ di Pechino. Gia’ ieri pomeriggio, quando le dimensioni della tragedia sono apparse piu’ chiare, il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Farnesina, ha inviato all’Unione Europea e alle autorita’ cinesi la disponibilita’ ad intervenire per fornire assistenza alla popolazione e per valutare, assieme alle autorita’ locali, gli interventi necessari per la stima dei danni, per la ricerca e il soccorso dei dispersi e delle persone rimaste sepolte sotto le macerie. Nella notte e’ arrivato anche il via libera del premier Berlusconi, che e’ rimasto in contatto con il capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, sia per quanto riguarda gli aiuti sia per l’invio di un team di esperti. Al Mic, il centro di coordinamento della protezione civile dell’Unione Europea a Bruxelles, l’Italia ha indicato anche cosa potrebbe inviare: un ospedale da campo, come quello che fu realizzato in Sri Lanka dopo lo tsunami che investi’ il sud est asiatico nel 2004, kit sanitari di primo soccorso, tende, coperte. Materiale gia’ imballato e pronto ad essere caricato su alcuni aerei cargo, che potrebbe partire entro sei ore dal via libera della Cina. Cosi’ come e’ gia’ pronto un team di esperti e di medici della Protezione Civile, un advanced team cui spetta il compito di valutare con le autorita’ locali le reali necessita’ e coordinare l’intervento con l’Italia. Al momento pero’ le autorita’ cinesi non hanno sciolto la riserva. ”La Cina, per il momento, pur ringraziando per le offerte di aiuto giunte dall’estero, affermando che sono le benvenute, ha fatto sapere che i tempi non sono maturi per consentire l’accesso di squadre di soccorso straniere nelle aree disastrate” ha confermato l’ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa, sottolineando che ”i trasporti sono ancora bloccati, e raggiungere le zone del disastro e’ praticamente impossibile”. Tempi non maturi anche per gli aiuti materiali. ”Noi confermiamo la nostra disponibilita’ ad intervenire, in pieno accordo con la Farnesina e con l’Unione Europea sia fornendo squadre di esperti sia inviando materiale di pronto soccorso destinato alla popolazione – ha spiegato il direttore dell’ufficio relazioni internazionali del Dipartimento della Protezione Civile, Agostino Miozzo – In entrambi i casi attendiamo il via libera delle autorita’ cinesi, che al momento non e’ ancora pervenuto”. (ANSA)
CINA: RIPRISTINATE LE LINEE FERROVIARIE NEL SICHUAN (AGI/XINHUA) – Pechino, 13 mag. – Sono state ripristinate quasi tutte le linee ferroviarie danneggiate dal sisma nel Sichiuan. -Quattro dalle cinque linee sono di nuovo utilizzabili- ha annunciato Wang Yongping, portavoce del ministero dei Trasporti ferroviari (Mtf). -Verso la zona piu’ colpita saranno mandati 187 treni che trasportano aiuti come tende e benzina-. Sette convogli sono partiti gia’ oggi e ad essi se ne aggioungeranno piu’ di 1.100 tra militari e civili. La linea Chengdu-Baoji, tra la capitale del Sichuan e la citta’ del nord-ovest della provincia, e’ stata particolarmente colpita dal terremoto: un treno che trasportava 13 cisterne di benzina ha preso fuoco, alcuni ponti e binari sono stati danneggiati, e otto treni passeggeri sono ancora bloccati, e si tenta di fargli raggiungere le piccole stazioni tra le due citta’. L’Mtf ha mobilizzato mezzi per fornire acqua, cibo e elettricita’ alle persone che sono rimaste bloccate nelle 13 fermate della linea, dove il terremoto ha sospeso l’erogazione di energia e le telecomunicazioni. Il ministero dell’Industria e dell’Informazione ha ordinato l’invio di 350 apparati di comunicazione satellitare nella zona colpita per aiutare i soccorsi. La maggior parte del sistema di telecomunicazione del nord-Sichuan e’ inutilizzabile o saturo. China Satcom, China Telecom e China Netcom, i principali operatori telefonici, hanno tutti dato avvio a misure di emergenza, mandando squadre speciali e materiale nel Sichuan. A mille chilometri dall’epicentro si trova la diga delle Tre Gole, il centro idroelettrico titanico del fiume Yangzi. Dopo un controllo approfondito, le autorita’ hanno annunciato che l’installazione non era stata danneggiata dal terremoto, e che tutto funziona normalmente. La diga e’ stata progettata per resistere a un terremoto di 7 gradi sulla scala di Richter, mentre quello di ieri, registrato alle 7.8 gradi al suo epicentro, non superava i 4 gradi nella zona delle Gole. L’acqua dello Yangzi oggi scorre normalmente, sia alla diga che oltre. (AGI)
SISMA CINA/ SALVI I 280 PANDA DELLA RISERVA RIMASTA ISOLATA
In provincia Sichuan vive grande colonia -orsetti- bianco e neri Chengdu (Cina), 13 mag. (Ap) – Sono tutti salvi i panda della grande riserva naturale di Wolong, rimasta isolata dopo il terribile sisma che ieri ha scosso la Cina sud-occidentale. Lo hanno rivelato i responsabili della struttura, che oggi sono finalmente riusciti a contattare telefonicamente le autorità. La riserva, che comprende un centro di allevamento, ospita la colonia di -orsetti- bianco e blu più grande del mondo. La zona, montuosa e coperta di boschi, era rimasta completamente isolata e si era così temuto per la sopravvivenza dei circa 280 esemplari protetti. Secondo le ultime stime diffuse dalle autorità della Repubblica popolare, il sisma che ha colpito la Cina sud-occidentale ha provocato circa 12mila vittime. L’epicentro del terremoto è stato localizzato nella provincia di Sichuan, la stessa dove sorge la riserva naturale di Wolong Vgi.