Continua a far discutere l’incendio avvenuto all’interno della Raffineria di Milazzo nella notte tra il 26 e 27 settembre scorso; solo qualche giorno fa Giuseppe Marano della Federazione dei Verdi e Silvana Giglione del comitato “Aria Pulita” avevano messo in discussione l’operato dell’Agenzia Regionale Protezione ambiente.
Da quella notte di fuoco l’ARPA Sicilia ha predisposto diverse attività di monitoraggio su aria, suolo, acque e vegetali per valutare l’effetto della ricaduta sui comparti ambientali delle emissioni sprigionatesi dalla combustione della virgin-nafta.
“Il personale della Struttura Territoriale di Messina- afferma il Direttore generale Arpa Sicilia, Francesco Licata di Baucina- coordinato da Antonio Marchese ha operato con spirito di servizio e con professionalità, e continuerà a svolgere il proprio compito potendo contare sul sostegno dell’Agenzia. Continuerà a curare anche l’interlocuzione con i cittadini interessati, pur nel rispetto dei limiti alla diffusione dei dati, posti dall’autorità giudiziaria”.
I punti di campionamento dove è in atto il monitoraggio riguardano il suolo (più di 50 i campioni a oggi prelevati), l’aria (campionatori ad alto volume su cui effettuare la ricerca di diossine, campioni di aria istantanei – canister – per la ricerca di VOC, campionamento di particolato – PM10 – per la determinazione di IPA e Metalli Pesanti) e l’acqua.
Le analisi chimiche, riguardanti principalmente contaminanti organici (IPA, diossine, PCB, ecc.) e metalli, in parte ancora in corso, saranno rese disponibili col venir meno delle esigenze di riservatezza connesse all’attività di indagine svolta dall’Autorità Giudiziaria.
Sono invece disponibili all’indirizzo http://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/bollettino-di-sintesi-dei-dati-di-monitoraggio-qualita-dellaria i dati di qualità dell’aria provenienti dalle centraline fisse della rete gestita da ARPA Sicilia.
Nei grafici dei parametri monitorati nelle centraline di contrada Gabbia e di Termica Milazzo (da prima dell’incendio a oggi), che sono le uniche stazioni fisse gestite da ARPA intorno alla Raffineria di Milazzo, non sono state registrate variazioni significative nelle concentrazioni misurate; i parametri monitorati quindi non hanno risentito significativamente dell’incendio alla Raffineria.
L’attendibilità di questi risultati è stata confortata, oltre che dai sistemi di taratura di cui gli analizzatori sono dotati, anche da uno studio di diffusione degli inquinanti, effettuato tramite il modello semplificato TOXFLAM (http://www.enviroware.it/toxflam-uno-strumento-online-per-la-qualita-dellaria/), che ha permesso di valutare la direzione e l’intensità dei rilasci in atmosfera dall’inizio dell’incendio, considerando due intervalli di tempo: il primo di 8 ore e il secondo di 3 ore. Un’ampia relazione con maggiori dettagli accompagnata da immagini e diagrammi esplicativi, è visionabile nel sito istituzionale dell’ARPA.