Cumuli di lastre di cemento amianto sono state accertate in contrada Triboto, nel comune di Alì, dall’Utc e dalla Polizia Municipale, in un sopralluogo avvenuto nel mese di agosto. L’amministrazione comunale, da fine settembre, ha adottato i provvedimenti necessari alla bonifica del sito e in questi giorni è stato affidato l’incarico a una ditta affinché provveda a trasportare e smaltire le lastre di eternit presso un impianto autorizzato, mettendo in sicurezza l’area interessata. Con determina n. 132 del 27 ottobre, il sindaco Pietro Fiumara ha affidato il servizio alla Gestam Srl di Villafranca Tirrena per un importo di 5.368 euro.
L’Ente ha l’obbligo di procedere al censimento dei siti per verificare la presenza di amianto nel territorio. Così ha disposto infatti la Legge Regionale 10 del 29 aprile 2014 che ha approvato le “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”. I Comuni siciliani sono tenuti a predisporre un piano comunale per l’amianto, seguendo le linee guida pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 7 agosto scorso, e ancor prima inviate alle amministrazioni comunali. Dai Comuni all’Ufficio Amianto, istituito nell’ambito del Dipartimento regionale della Protezione Civile, i vari piani comunali serviranno a disporre un crono programma di interventi mirati a rimuovere, entro la fine di aprile del 2017, tutti i manufatti in amianto. Una rivoluzione da oltre 20 milioni di euro che rischia di essere disattesa, come diversi provvedimenti passati, se i vari Enti non assolvono i propri doveri.
Giusy Briguglio