La Corte dei Conti è tornata a bussare alle porte di Palazzo Zanca. Stavolta sotto la lente di ingrandimento della Sezione di Controllo non sono finite le spese comunali ma quelle sostenute dai partiti, dalle liste e dai movimenti politici sostenute in occasione delle ultime elezioni amministrative, svoltesi il 9 ed il 10 giugno 2013.
Dall’ attività di verifica della Corte dei Conti – prevista dalla legge n.96 del 2012, successivamente modificata dall'art. 33, comma 3 del decreto legge 24 giugno 2014 n. 91 (convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014 n. 116) – sono emerse alcune irregolarità, che il Collegio di controllo ha puntualmente analizzato e messo per iscritto nella deliberazione n. 39 adottata nella Camera di consiglio del 26 gennaio scorso. Sotto accusa finiscono anche: il Partito democratico e la lista Renato Accorinti Sindaco.
Prima di addentrarci nel “caso” messinese è opportuno spiegare che la normativa vigente fissa limiti massimi alle spese elettorali dei candidati e di tutti i soggetti pubblici che partecipano alle elezioni comunali e dispone l'obbligo di rendicontazione delle spese sostenute per la campagna elettorale, introducendo nell’ordinamento un controllo qualificato per garantire la massima trasparenza.
II controllo assegnato al Collegio istituito presso la Sezione regionale di controllo è finalizzato ad accertare: il rispetto degli obblighi di rendicontazione delle spese sostenute per le singole campagne elettorali da ogni partito, movimento o lista che vi partecipa; il contenimento delle spese elettorali entro i limiti fissati dal legislatore in rapporto al numero di elettori chiamati ad esprimere i propri rappresentanti; la regolarità delle spese dichiarate, sotto i profili della corrispondenza alle finalità di legge e della validità della documentazione probativa di supporto.
In caso di mancato deposito dei consuntivi delle spese elettorali da parte dei partiti, movimenti politici e liste, è assegnato alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti il compito di applicare una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 50.000 a 500.000 euro.
Secondo le disposizioni di legge, nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, le spese per la campagna elettorale di ciascun partito, movimento o lista che partecipa all'elezione, escluse le spese sostenute dai singoli candidati alla carica di sindaco e di consigliere comunale, non possono superare la somma risultante dal prodotto dell'importo di 1 euro per il numero dei cittadini iscritti nelle liste elettorali comunali.
ESITI DEL CONTROLLO NEL COMUNE DI MESSINA
Per meglio comprendere cosa è stato rilevato in riva allo Stretto, dobbiamo partire da alcun dati.
Al momento delle elezioni amministrative del 2013, Messina aveva 243.262 abitanti, di cui 201.739 elettori. Le liste elettorali in campo per la competizione elettorale erano 17. Il limite di spesa per ciascuna di queste liste era pari a 201.739,00 euro (1 euro per ogni avente diritto al voto).
Il Collegio ha accertato che, delle 17 liste partecipanti alle consultazioni elettorali del 09 e 10 giugno 2013, solamente cinque hanno dichiarato di aver effettuato spese per la campagna elettorale.
Le spese ammontano complessivamente a € 219.354,75, ma tutte e cinque le liste hanno rispettato il limite massimo fissato dalla legge, pari € 201.739,00. Tuttavia, come detto poc’anzi, non manca qualche irregolarità. Vediamo quindi caso per caso, lista per lista le relative valutazioni della Corte dei Conti.
POPOLO DELLA LIBERTA'
Importo dichiarato € 185.176,11 (Data deposito presso il Consiglio Comunale, 1 ottobre 2013)
ENTRATE (Importo Tipologia dichiarata): parziale utilizzo dei fondi incassati a titolo di rimborso elettorale corrisposto dallo Stato nell'anno 2012 (€ 27.069,08); debiti verso fornitori il cui pagamento avverrà successivamente alla data di presentazione del rendiconto (€ 158.107,03).
Documentazione giustificativa: elenco analitico dei debiti residui verso fornitori 185.176,11)
SPESE Importo: € 185.176,11+€ 55.552,83 (30% forfait) Tipologia dichiarata: produzione, acquisto o affitto di materiali e di mezzi per la propaganda (€ 113.234,51); distribuzione e diffusione di materiali e mezzi per la propaganda (€ 37.750,72); organizzazione di manifestazioni di propaganda in luoghi pubblici o aperti al pubblico anche di carattere sociale, culturale e sportivo (€ 34.156,60); stampa e distribuzione dei moduli, autenticazione firme (€ 34,28); personale per servizio inerente la campagna elettorale (€ 0,00); 30% a forfait dell'ammontare complessivo delle spese ammissibili e documentate ex art. 11. comma 2, della legge 10/12/1993, n. 515 (€ 55.552,83). Documentazione giustificativa: Copie delle fatture
VALUTAZIONI DEL COLLEGIO: Le spese dichiarate per la campagna elettorale risultano contenute entro i limiti fissati dal comma 5 dell'art. 13 della Legge n.96 del 2012. Le fonti di finanziamento indicate rientrano nella categoria dei fondi propri del partito e i debiti v/fornitori sono presumibilmente da considerarsi come contributi in beni e servizi. Alla luce dell’attività espletata, pertanto, il Collegio ritiene di non dover formulare specifiche osservazioni.
PARTITO DEMOCRATICO
Data deposito presso il Consiglio Comunale: 18 luglio 2014
ENTRATE. Importo: non dichiarato. Documentazione giustificativa: nessuna
SPESE. Importo: € 15.000,00. Tipologia dichiarata: € 15.000,00 per la fornitura di manifesti elettorali Documentazione giustificativa: nessuna
VALUTAZIONI DEL COLLEGIO: Le spese dichiarate per la campagna elettorale risultano contenute entro i limiti fissati dal comma 5 dell'art. 13 della Legge n.96 del 2012. II rendiconto si presenta formalmente incompleto, poiché non è stata indicata la fonte di finanziamento inerente le entrate, né trasmessa la documentazione riguardante la spese. II rendiconto, pertanto, viene dichiarato irregolare.
RENATO ACCORINTI SINDACO
Data deposito presso il Consiglio Comunale: luglio 2014
ENTRATE. Importo: € 10.435,69. Tipologia dichiarata: € 8.420,00 contributi individuali liberi e volontari tramite bonifici ed € 2.015,69 contributi individuali liberi e volontari in denaro. Documentazione giustificativa: prodotta parzialmente quella tracciabile sul conto corrente bancario. Nessuna per le contribuzioni in denaro contante
SPESE. Importo: € 9.320,74 . Tipologia dichiarata: volantini, manifesti elettorali, organizzazione manifestazioni (€7.169,80); 30% forfait c.2 art.11 (€ 2.150,94) Documentazione giustificativa: Copia fatture
VALUTAZIONI DEL COLLEGIO: Le spese dichiarate per la campagna elettorale risultano contenute entro i limiti fissati dal comma 5 dell'art. 13 della Legge n.96 del 2012. Il rendiconto si presenta incompleto, in quanto è stata omessa la produzione di elementi probativi di supporto con riferimento ai contributi volontari versati dai candidati/simpatizzanti. Alla luce dell’attività espletata, pertanto, il Collegio dichiara l'irregolarità del rendiconto.
AUTONOMISTI PER MESSINA
Data deposito presso il Consiglio Comunale: 11 giugno 2014
ENTRATE. Importo: € 8.580,00. Tipologia: Contributi volontari di sostenitori, simpatizzanti e candidati Documentazione giustificativa: Nessuna
SPESE. Importo: € 8.580,00 . Tipologia: acquisto manifesti, locandine e facsimile Documentazione giustificativa: Copia fatture
VALUTAZIONI DEL COLLEGIO: Le spese dichiarate per la campagna elettorale risultano contenute entro i limiti fissati dal comma 5 dell'art. 13 della Legge n.96 del 2012. Il rendiconto si presenta incompleto, in quanto è stata omessa la produzione di elementi probativi di supporto con riferimento ai contributi volontari versati dai sostenitori/candidati/simpatizzanti. Alla luce dell'attività espletata, pertanto, il Collegio dichiara l'irregolarità del rendiconto.
5) POPOLO DELL'AVVENIRE – PDA
Rappresentanti della lista: Massimo Simeone e Guido Mamo (delegati)
ENTRATE. Importo: € 1.277,90. Tipologia: contribuzione in denaro da parte dell'ideatore e promotore della lista SPESE Importo: € 1.277,90. Tipologia: € 983,00 per la fornitura di manifesti e volantini elettorali; € 294,90 forfait 30% Documentazione giustificativa: Copia fatture
VALUTAZIONI DEL COLLEGIO: Le spese dichiarate per la campagna elettorale risultano contenute entro i limiti fissati dal comma 5 dell'art. 13 della Legge n.96 del 2012. Il Collegio ritiene, in base agli elementi dichiarati, di non dover formulare osservazioni in ordine al consuntivo.
Per cinque liste che hanno presentato la rendicontazione delle spese elettorali in occasione delle amministrative del 2013, ce ne sono altre 12 che hanno espressamente dichiarato di non aver sostenuto spese ne ricevuto finanziamenti, vale a dire : IL MEGAFONO — Lista Crocetta; FRATELLI D'ITALIA: MOVIMENTO CINQUE STELLE; UDC; DEMOCRATICI RIFORMISTI per LA SICILIA (D.R.); RESET SINDACO; FELICE PER MESSINA; MESSINA NUOVA; PROGRESSISTI DEMOCRATICI; LA FARFALLA; SIAMO MESSINA; NUOVA ALLEANZA. Per loro, «il Collegio ha ritenuto le attestazioni di non aver effettuato spese e di non aver ricevuto finanziamenti, rese dalle liste sopra elencate, utile ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di rendicontazione».
La deliberazione n.39 emessa il 26 gennaio dal Collegio della Sezione di controllo della Corte dei Conti – composto dai magistrati contabili Stefano Siragusa, Anna Luisa Carra, e Tommaso Brancato – dovrà essere pubblicata nel sito istituzionale del Comune di Messina. Una copia è stata già trasmessa sia all’Assessore regionale delle Autonomie Locali sia al presidente ella Sezione di controllo della Corte dei Conti.
Danila La Torre