Un amore ossessivo che, nei mesi, si era trasformato in odio, violenza, persecuzione, telefonate giorno e notte, messaggi e minacce di morte.
Si è conclusa con un arresto la storia inquietante di una ragazza barcellonese di 20 anni, rea soltanto di aver voluto troncare, lo scorso marzo, la storia con il suo ex, anche lui barcellonese di 24 anni.
Il giovane adesso è finito in manette con l’accusa di atti persecutori, lesioni personali e detenzione illegale di arma da fuoco, su ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Barcellona, Danilo Maffa.
Gli episodi si riferiscono allo scorso marzo quando la giovane, esasperata, decise di porre fine alla storia d’amore. Da allora, il 24enne non seppe più darsi pace. Telefonate, oltre 100 sms, minacce contro la ex e contro i suoi familiari, insulti su whatsapp notte e giorno anche solo perché la ragazza postava su Facebook una foto in compagnia di altri amici. Un incubo che, settimana dopo settimana, non faceva che aggravarsi. Pedinamenti, ma non solo. Talvolta il giovane inviava alla sua ex le targhe delle macchine su cui lei viaggiava, come a fargli capire che, ovunque andava, lui era sempre là a controllarla. Una sera, il 24enne ha addirittura costretto la macchina su cui c’erano la 20enne ed altri amici a fermarsi in mezzo alla strada ed aggredendo il conducente dell’auto, che lui credeva fosse la nuova fiamma dell’ex, con pugni feroci.
E’ durato tutto diversi mesi, fin quando la giovane vittima ha deciso di rivolgersi all’associazione denominata “movimento nazionale anti-stalking e anti-violenza di Messina” che, dandole tutto il supporto necessario, l’ha convinta a parlare con i carabinieri della zona. Così, attraverso i suoi racconti, i militari dell’Arma hanno ricostruito mesi fatti di ansia, paura, barricamenti a casa con il terrore di uscire e ritrovarsi l’ex davanti, violenze psicologiche. L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Francesco Massaro, è stata immediata e, nel giro di poco, è riuscita a far velocemente chiudere il cerchio sul caso e sull’incubo. (Veronica Crocitti)