Alle elezioni politiche appena trascorse, anche Messina è stata travolta dal tornado a 5Stelle. I messinesi hanno votato in massa il Movimento pentastellato che ha espugnato tutta la Sicilia, facendo conquistare ai grillini tutti i seggi dei collegi uninominali dell’isola. Alle urne si sono recati 116.867 elettori messinesi, in città la percentuale di affluenza si è attestata sul 62,8%. E guardando alle percentuali del voto consegnato dalle 254 sezioni del territorio messinese per la Camera, è emerso chiaramente un dato che ha spiazzato: il Movimento 5Stelle ha ottenuto oltre il 44% delle preferenze, Forza Italia si è fermato sul 20%, il Pd non è riuscito a superare il 17%. Un dato in linea con le altre città siciliane e con molte realtà italiane, un dato che ha segnato la sconfitta dei grandi partiti tradizionali che si sono trovati di fronte un avversario forse troppo sottovalutato.
Ma nel dettaglio come hanno votato i messinesi? I numeri fotografano una mappa del voto che ha sbaragliato i vecchi fortini che nel tempo erano stati roccaforte di altri leader ed esponenti politici, come per esempio Francantonio Genovese. Alle regionali di appena quattro mesi fa proprio Genovese aveva fatto toccare a tutti la propria forza con i 7 mila voti conquistati solo in città dal figlio Luigi che aveva stravinto in zone strategiche come villaggio Aldisio, Cep, Provinciale, Villa Lina, Giostra e dintorni o nella sezione speciale del carcere di Gazzi. A questa tornata quegli stessi voti non si sono riversati allo stesso modo su Forza Italia, l’elettorato si è schierato quasi ovunque con i 5Stelle, segno forse che non vi è stata neanche la mobilitazione che aveva caratterizzato le regionali.
Intanto diamo uno sguardo ai numeri: il deputato più votato dai messinesi al collegio uninominale è stato Francesco D’Uva (M5S) con 50.906 voti. Dietro di lui, con ben ventimila voti in meno, la candidata di Forza Italia Matilde Siracusano che ha portato a casa 33.226 voti. Per il candidato del Pd Pietro Navarra, esponente di quella corrente universitaria che aveva mostrato i muscoli con l’elezione di Franco De Domenico all’Ars, ha incassato 21.557 voti. Poi in coda il candidato di Liberi e Uguali Gabriele Siracusano con i suoi 4.257 voti. Sotto i mille voti tutti gli altri candidati dei partiti minori, tra di loro quella che ha ottenuto più preferenze è stata Eleonora Pagano del Popolo della Famiglia con 990 voti.
La partita dunque è stata giocata da Francesco D’Uva, Matilde Siracusano e Pietro Navarra, tutti e tre eletti. D’Uva ha vinto per distacco in quasi tutte le 254 sezioni del Comune di Messina. Con qualche piccola eccezione. Per esempio nella metà delle sezioni della scuola Tommaseo, quindi in centro città, ha ottenuto più preferenze la Siracusano con 185 voti contro i 152 di D’Uva e i 132 di Navarra. Lo stesso è accaduto in una sezione della Galatti, quindi sempre in centro, mentre alla Mazzini ha prevalso Navarra. Il voto del centro città si è dunque concentrato più su Forza Italia e Pd, così come alle regionali era accaduto per Franco De Domenico che aveva sbaragliato i suoi avversari soprattutto in queste zone. Non a caso Navarra ha totalizzato il massimo dei suoi voti alla sezione 139 della scuola media Pascoli, dove ha preso 244 preferenze, contro le 140 di D’Uva e le 150 di Matilde Siracusano. Proprio la candidata di Forza Italia incassa il maggior numero dei suoi voti al villaggio Aldisio, ma neanche in questo caso sono bastate le 244 preferenze per superare D’Uva che nel villaggio della zona sud ha comunque portato a casa più voti rispetto agli altri candidati. Navarra va bene anche nelle sezioni di S. Licandro, che erano state bottino per De Domenico, ma solo in una riesce a superare il pentastellato con 149 voti contro 141. D’Uva pigliatutto anche nella sezione 164 del Centro Neurolesi, dove ha incassato ben 305 voti contro i 155 della Siracusano e gli 84 di Navarra, e nella sezione del carcere di Gazzi, dove a novembre invece aveva vinto Genovese jr. L’en plein di D’Uva si materializza al Vittorini, quindi in zona Annunziata, proprio lì dove si era invece affermato in pieno De Domenico: qui per il pentastellato sono arrivati 464 voti che hanno più che doppiato i 209 della Siracusano e triplicato i 153 di Navarra. L’ex Rettore ha invece tenuto bene nella sezione della Beata Eustochia, sempre all’Annunziata.
Una nota a parte la merita Gabriele Siracusano che ha totalizzato il più alto numero dei suoi voti a Zafferia, una collocazione non casuale visto che quella è “terra” di Giuseppe Grioli, esponente dell’ala che ha puntato su Liberi e Uguali.
Diamo adesso uno sguardo al collegio plurinominale. I numeri si confermano anche sulle liste: dominano i 5Stelle con 48.608 voti, seguiti da Forza Italia con 22.534 preferenze e PD con 17.912. Molto indietro la Lega con 5.749 voti, Liberi e Uguali con 3.935 voti, Fratelli d’Italia con 3.675. Ha superato i mille voti la lista +Europa di Emma Bonino, mentre si sono fermate sotto i mille tutte le altre liste. Spiccano i 28 voti concentrati nella scuola Cesare Battisti per Casapound. E spiccano anche le due uniche due sezioni in cui i 5Stelle non hanno preso neanche un voto di lista: si tratta della 55 di villaggio Aldisio e della 201 del villaggio Pace, conquistate rispettivamente da Forza Italia e Pd, così come era già accaduto alle regionali con Genovese e De Domenico.
La Lega ha preso il maggior numero dei suoi voti nella sezione del villaggio Cep. La lista di Forza Italia in quella di S. Filippo superiore. Il Pd invece nella scuola di Pace nella zona nord, che dunque si è confermata a sostegno della corrente universitaria Pd.
Ecco i numeri più significativi consegnati dalle urne nei collegi uninominali e proporzionali della Camera. Un’altra analisi sarà fatta anche sul Senato, ma il trend si conferma quasi in tutti i passaggi.
Francesca Stornante