Blitz della Capitaneria di Porto all'Arsenale Militare di Messina dove gli uomini del Comandante Nazzareno Laganà hanno apposto i sigilli a due aree specifiche, un bacino galleggiante ed un bacino in muratura, entrambi ancora funzionanti e adoperate per i lavori sulle imbarcazioni.
Il provvedimento nasce da indagini in corso, affidate ai sostituto procuratori Francesca Rende e Marco Accolla, ed è servito ad eseguire dei prelievi nell'area. Il materiale andrà ora all'analisi scientifica per valutare in particolare la presenza di sostanze inquinanti o tossiche. Il personale della Capitaneria tornerà nei prossimi giorni anche per la verifica delle condizioni strutturali di entrambi i bacini. L'indagine infatti oltre a verificare i livelli di inquinamento mira a vagliare le condizioni di sicurezza dei lavoratori impegnati.
Sugli accertamenti c'è comunque il massimo riserbo. Nei prossimi giorni dopo i primi risultati gli uomini della Capitaneria si confronteranno con i magistrati per valutare i prossimi passaggi. Il bacino di carenaggio galleggiante era stato inaugurato non più tardi di due anni fa, dopo un decennio di inattività.
Dall'Arsenale fanno sapere che le commesse andranno avanti, e che i livelli di occupazione non sono in pericolo. Il commissario di Vascello Antoine Manna si è messo a disposizione della Capitaneria e dei magistrati e appena avrà notizie più precise è pronto a valutare quali correttivi adottare, per superare le eventuali cricitià che verranno fuori dalle analisi. L'Arsenale ha in corso importanti commesse sia di Ferrovie dello Stato che ovviamente della Marina Militare.
Oggi la magistratura ha "messo un piede nel fortino" per verificare alcuni aspetti importanti.