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Ance Messina : “Basta perdere tempo sul Ponte. L’ipotesi tunnel già scartata”

Il presidente di Ance Messina (Associazione nazionale costruttori edili) Pippo Ricciardello, interviene sulla questione del Ponte, alla luce delle notizie sulla richiesta da parte della Conferenza delle Regioni di inserimento dell’opera tra le priorità infrastrutturali. “L’inserimento del Ponte nel Piano straordinario di infrastrutturazione nazionale da parte della Commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni – sostiene – è un atto importante per fare sì che il Governo consideri l’attraversamento stabile dello Stretto tra gli interventi che dovranno essere finanziati dall’Ue attraverso il Recovery Fund. Il Governo nazionale – sottolinea Ricciardello – sembra avere previsto interventi infrastrutturali solo al Centro ed al Nord, marginalizzando ulteriormente il Mezzogiorno d’Italia. Ma le richieste di Sicilia e Calabria sono state accolte dalle altre Regioni e, adesso, occorre buon senso per evitare lo scontro istituzionale e portare avanti il progetto definitivo già approvato a suo tempo in modo da non perdere l’occasione di rispondere in modo concreto alle richieste della Unione europea di un piano di interventi nei settori strategici del Paese e contribuire alla riduzione del gap nella rete di trasporti presente al Sud rendendo i nostri territori competitivi a livello internazionale”.

Il presidente dei costruttori messinesi ritiene che il recente dibattito sulla possibile realizzazione di un tunnel sia poco produttivo. “Riaprire la questione della fattibilità tecnica del Ponte, come sta facendo il Ministero delle Infrastrutture, costituendo una commissione che metta a confronto il Ponte con un tunnel sub alveo – incalza il presidente Ance Messina – significa spostare di anni il problema o, forse, chiudere definitivamente l’argomento. Infatti, l’ipotesi tunnel – afferma Ricciardello – è già stata scartata in fase di studio perché comporterebbe problemi di pendenze che allungherebbero il percorso sotterraneo in modo notevole, fermo restando che intervenire alle profondità dello Stretto in presenza di faglie sismiche tra le più pericolose del mondo costituirebbe una incognita dal punto di vista tecnologico e, quindi, anche economico, portando i costi a livelli molto più alti di quelli già stimati per il ponte a campata unica”. L’Ance invita “la parte politica a fare uno sforzo di serietà e concretezza, utilizzando e migliorando il progetto già esistente ed approvato in modo da finanziarlo e metterlo in cantiere in tempi celeri, considerando l’opportunità fornita dal piano europeo di intervento. Non è più tempo di strategie politiche o di decisioni dilatorie sulle spalle e il portafoglio dei cittadini, ma occorre essere operativi per consentire uno sviluppo concreto e sostenibile all’economia di tutto il Meridione, prima che la congiuntura mondiale e la crisi post Covid ci costringano ad un eterno sottosviluppo”.