Anche a Messina ad “inchiodare” un’ infinita’ di giovani allo schermo è Fortnite, il videogioco più venduto degli ultimi tempi. Un fenomeno di massa che si è allargato a macchia d’olio in tutto il mondo. Nato nel 2017, in poco più di un anno ha registrato record d’incassi e di pubblico. Lanciato da Epic Games, lo si può trovare in 2 versioni: una a pagamento ed una gratuita.
Grazie alla versione gratuita ( con possibili e invoglianti acquisti in app di personaggi, mosse, equipaggiamenti e costumi) il gioco è diventato famoso. Ambientato su un’ Isola dove si svolge la battaglia, si può giocare da soli, in coppia o in piccole squadre. 100 giocatori di qualsiasi parte del mondo si sfidano fino all’ ultimo partecipante in battaglie virtuali con fucili e Kalaschnikov d’ultima generazione. In Italia il videogame sta spopolando e sembra essere diventato centrale nella vita dei giovani, a scuola,in palestra, o nelle riunioni del sabato sera Fortnite sembra essere sempre più al centro dell’ attenzione. Nel luglio 2017 l’incasso complessivo del Videogame aveva raggiunto e superato il Miliardo di dollari, tanto da essere definito il gioco con base gratuita di maggior successo di sempre. Anche il Sud Italia tiene il passo delle altre regioni, i tornei online ormai sono tantissimi e diffusi in tutte le città della Sicilia. Dai 7 ai 50 anni il gioco sembra avere contagiato intere generazioni diventando un “fenomeno di costume”. Dati preoccupanti però vedono i bambini al primo posto delle classifiche per abilità di gioco. I piccoli sembrano essere i più esperti tra i giocatori, nonostante l’ utenza sia di tutte le età. Infatti il più delle volte nella sfida sono coinvolti giovani, bambini e adulti di ogni età. Tra tanti anche molte star dello Sport come campioni dei Lakers che confessano di aver giocato anche per 10 ore di fila, o calciatori che sempre più spesso festeggiano il goal con balletti celebrativi dei personaggi di FORTNITE.
Purtroppo per gli psicologi è allarme soprattutto in Inghilterra e America, dove molti bambini hanno creato dipendenza dal popolare gioco ,due bambine dell ‘ età di 8 e 9 anni come riportato dal periodico The Mirror, sono state ricoverate in ospedale con crisi nervose dovute alla negazione del gioco. Secondo i racconti delle mamme le piccole , hanno cominciato ad essere aggressive, stanche a scuola ,si svegliavano nel cuore della notte per andare a giocare di nascosto e si facevano pipì addosso per non staccarsi neppure un secondo dallo schermo. Un Gioco è solo un gioco, non deve mai diventare un sostitutivo della realtà. Ma,avvertono gli esperti ,impedire a bambini ed adolescenti di giocare acuirebbe di piu’ il desiderio di avvicinarsi alla console, la privazione infatti il più delle volte porta alla bugia nel bambino. Quello che gli addetti ai lavori consigliano è quindi di monitorare i figli ,ponendo delle regole ,come si fa con qualsiasi attività ludica , staccando la spina quando è il momento giusto, portandoli fuori ,facendogli conoscere il bello della natura, degli animali ,distraendoli in mille modi diversi, portandoli ad amare la realtà,colmando vuoti sempre più spesso compensati da altro, per evitare che un semplice gioco possa diventare in futuro la porta d’ ingresso per la dipendenza e il gioco d ‘ azzardo.
Tutto nella vita di ogni giorno deve avere dei limiti, oltre i quali si nasconde il pericolo, accompagnamo i minori alla realtà della vita ,che per quanto possa sembrare agli occhi dei bambini meno felice e colorata ,resta pur sempre la realtà ,che deve necessariamente essere vissuta al di fuori dalle favole virtuali.
CHIARA CENINI