La Corte dei Conti torna a “bussare” al Comune: pollice verso sul consuntivo 2011

La Corte dei Conti torna a “bussare” alle porte di Palazzo Zanca. E non per comunicare notizie positive. La magistratura contabile ha passato ai raggi X il bilancio consuntivo 2011 – per intenderci quello bocciato dal Consiglio comunale ed approvato successivamente dal commissario ad acta, il funzionario regionale Giuseppe Terranovariscontrando una serie di “anomalie”, che saranno esaminate in una seduta straordinaria appositamente convocata per prossimo il 4 Aprile.

Nei giorni scorsi , l’organo di controllo ha infatti recapitato al Comune una lettera in cui elenca una serie di gravi inadempienze e di presunte irregolarità commesse nella stesura del documento contabile. I punti critici segnalati dalla Corte dei Conti non fanno che ricalcare quanto già evidenziato dal Collegio dei revisori dei Conti di Palazzo Zanca nella relazione allegata al bilancio consuntivo 2011, nella quale il Comune era stato “declassato” ad ente strutturalmente deficitario, che in parole semplici significa ente ad un passo dal default.

In questa ennesima lettera inviata a Palazzo Zanca, la Corte dei Conti solleva obiezioni in merito: alle anticipazioni di cassa, che per il solo 2011 ammontano a 36 milioni di euro e hanno condotto ad un inevitabile indebitamento nei confronti dell'istituto bancario che gestiva il servizio di tesoreria; alla consistente mole di debiti fuori bilancio; ai crediti riportati in bilancio ma non più esigibili ; alle spese di rappresentanza sostenute dall’amministrazione Buzzanca, non tanto per l’entità delle somme impegnate, che si aggira intorno 70 mila euro, quanto per il fatto che non tutte le voci iscritte in bilancio rientrerebbero tra quelle rubricate dalla legge; allo sforamento del patto di stabilità per oltre 28 milioni di euro, 23 dei quali investiti per il completamento degli svincoli di Giostra; al ritardo con cui è stato approvato il bilancio previsionale 2012, votato dal Consiglio Comunale il 31 dicembre 2012; ai rapporti finanziari con le società partecipate, caratterizzati da costanti disallineamenti nei rispettivi bilanci

I magistrati hanno chiesto al Comune tutta la documentazione necessaria per approfondire la questione, che – come detto – sarà al centro della seduta straordinaria convocata dalla Corte dei Conti per il 4 Aprile. Il Comune, dunque, torna a tremare e a temere per il suo futuro, sempre più incerto. Il rischio dissesto non è per nulla scongiurato, la procedura per accedere al Fondo di rotazione, istituito dall’ ex decreto 174 va avanti, tra mille ostacoli. Entro il 7 Aprile, il Comune dovrà inviare i chiarimenti sollecitati dal Ministero in merito al piano decennale di riequilibrio (vedi correlato) , a cui sono legate le speranze di far arrivare a Messina i circa 50 milioni di euro stanziati dal Governo per Messina. Dall’approvazione del piano di riequilibrio dipende a anche l’erogazione del fondo messo a diposizione dalla Regione, che dovrebbe portare nella casse qualcosa come 33 milioni di euro, da restituire in cinque anni.

Per adesso, però, siamo solo nella fase delle ipotesi e delle frasi al condizionale . L’unica certezza è che il Comune è davvero messo male, anzi malissimo. (Danila La Torre)