MESSINA – Un sabato rovinato dagli incendi in una parte di Messina. Ancora pomeriggi, sere e notti d’incendi. Incendi a San Filippo Superiore, Zafferia, Giampilieri Superiore, Santa Margherita, e sui Colli San Rizzo, a Dinnammare. Canadair in soccorso dal pomeriggio. Cani e gatti di un rifugio, a Zafferia, sono stati messi in salvo. A causa dell’incendio non si è svolto il consueto pellegrinaggio notturno del quadro della Madonna di Dinnammare. Un percorso da Larderia al santuario.
A bruciare pure la zona jonica: da Roccalumera, sulla collina e in un borgo vicino, a Furci. La domanda, che ci poniamo ogni estate, è quanto ancora dovremo essere ostaggio d’incendi e d’emergenze.
Su questo giornale abbiamo raccontato l’importanza della prevenzione a partire dai terreni incolti, con una doppia ordinanza del Comune di Messina. Ma bisogna fare di più, a partire dall’ambito nazionale e regionale, per debellare questo male. Oltre a prevenzione e repressione, occorre favorire nuovi presidi territoriali, con associazioni e realtà sociali che possano “impadronirsi” degli spazi comunitari in termini di cura e attenzione. Spetta alla politica, troppo distratta e assente, a volte, trovare soluzioni.
Servono nuove strategie, insomma, sia sul piano dell’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, sia in termini di cura del territorio. Non si può passare da un’estate all’altra, attendendo l’immancabile e devastante incendio. Gli aspetti penali, civili, amministrativi, sociali, ambientali e culturali si devono amalgamare. È così difficile capirlo?
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