Non c’è pace nei pace nei rapporti tra Cgil e Uil ed il sindaco Cateno De Luca. Terreno di scontro, almeno in apparenza, è il Salva-Messina.
“Ancora una volta il sindaco De Luca, evidenzia la sua assoluta ed irredimibile allergia al dissenso e al diritto di critica che sono gli elementi fondamentali della democrazia”, si legge in un comunicato congiunto delle due sigle sindacali, che hanno partecipato ai tavoli tematici sulle misure del Salva Messina ma non hanno firmato i verbali, evidenziando luci ed ombre (VEDI QUI e QUI).
“ Al termine della tre giorni di confronto sindacale- spiegano Cgil e Uil – abbiamo presentato le nostre idee e le nostre proposte in maniera costruttiva ed entrando nel merito di ogni argomento nei singoli tavoli tematici; in quella sede abbiamo legittimamente espresso le nostre valutazioni e le nostre riserve rispetto alle conclusioni portate avanti dall’amministrazione comunale. Conclusioni caratterizzate da luci ed ombre in quanto, pur nelle sostanziali ed enormi modifiche apportate rispetto al documento del 12 ottobre, permangono molteplici elementi di preoccupazione che investono: 1) il futuro dell’Atm e dei suoi lavoratori; 2) le reali prospettive di MessinaServizi e delle sue maestranze; 3) la concreta salvaguardia di tutti i lavoratori dei Servizi Sociali; 4) il rispetto delle previsioni contrattuali dei dipendenti comunali. A fronte di questi veri e propri macigni, abbiamo legittimamente deciso di non sottoscrivere il nuovo documento del sindaco”.
“A seguito di questa saggia e giusta posizione sindacale e successivamente al documento unitario di CGIL e UIL presentato dal Segretario confederale Pasquale De Vardo, è vergognosamente ripresa l’azione di dileggio e calunnia, sopita solo per qualche giorno, che il sindaco ha reiteratamente portato avanti nei confronti di Cgil e Uil”.
“Le contumelie e le offese espresse da De Luca durante il suo sproloquio conclusivo, rappresentano ulteriore materiale e corposa documentazione che andranno ad aumentare il già ricco dossier che sarà utilizzato a conforto della denuncia-querela che stiamo approntando per difendere la dignità e l’onorabilità della nostra organizzazione sindacale. In tal senso – si legge ancora nel comunicato della Cgil e della Uil – comunichiamo sin d’ora che eventuali risarcimenti saranno devoluti ai lavoratori che, inevitabilmente soffriranno le conseguenze occupazionali e salariali che deriveranno dalla assoluta inconsistenza dei reali progetti di sviluppo del territorio che caratterizzano l’amministrazione De Luca. Alla luce degli ultimi elementi auspichiamo che il Consiglio comunale valuti con estrema attenzione le scottanti questioni che dovranno essere affrontate con la giusta attenzione al fine di difendere tutti i posti di lavoro, nessuno escluso”.
“Purtroppo, l’atteggiamento di queste ore del sindaco di Messina fa emergere con lampante chiarezza il tema del rispetto delle idee e delle opinioni altrui. Insomma, oggi, a Messina, per precisa ed esclusiva responsabilità del sindaco De Luca sta emergendo una grande e preoccupante questione democratica che non può essere sottovalutata, nè sottaciuta. Tutto il resto sono solo chiacchiere!!” lo hanno dichiarato rispettivamente Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo rispettivamente Segretari Generale e organizzativo UIL Messina”.
Al comunicato di Cgil e Uil è immediatamente seguita la replica di De Luca, che sulla sua pagina Facebbok scrive: “CGIL e UIL ? Non mi avevamo già querelato ? Procedano pure a farlo … ma una volta per tutte ! L’attuale dirigenza UIL e CGIL non accetta di essere relegata al ruolo naturale che le compete ? Ce ne faremo una ragione !
Abbiamo visto tutti la povertà di argomenti e la pretestuosita’ di alcune posizioni al tavolo concertativo Salva Messina. Per anni sono stati complici silenti dell’azione di un sistema di potere che ha utilizzato come un bancomat le casse municipali e delle partecipate. Ed ora cosa vogliono ? Pretendono di continuare a saccheggiare il futuro della città strumentalizzando i lavoratori per qualche prebenda personale che si donava ai tavoli di contrattazione ? Con me non funziona così ! Spero che i lavoratori non diamo più fiducia a questo modo infausto di fare sindacato come già è avvenuto per la fallimentare manifestazione del 31 ottobre scorso (500 persone compreso amici e parenti con Accorinti e gargamella ) ove si è scoperto che il RE SINDACALE ERA NUDO”.