Angela Raffa (M5S): ecco perchè ho cambiato idea e oggi dico sì al Ponte

Angela Raffa (M5S): ecco perchè ho cambiato idea e oggi dico sì al Ponte

Redazione

Angela Raffa (M5S): ecco perchè ho cambiato idea e oggi dico sì al Ponte

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mercoledì 12 Maggio 2021 - 07:28

Otto risposte per spiegare perchè, per la pentastellata, 20 anni fa il Ponte era un errore ed oggi non è più così.

Ecco come la parlamentare pentastellata messinese Angela Raffa spiega la sua decisione di schierarsi al favore del Ponte senza se e senza ma.

  • 1- Si eravamo contrari ed oggi sono favorevole. E lo rivendico. Vent’anni fa era un errore fare il ponte. Oggi è diventato conveniente per i cittadini costruirlo
  • 2. Se di discontinuità nella posizione del M5S si può parlare, questa va fatta risalire al 2018, quando il Ministro Danilo Toninelli chiese alla struttura tecnica di missione del Ministero di svolgere analisi costi benefici. Avremmo votato le opere che servivano ai cittadini, non quelle utili solo a grandi imprese o banche finanziatrici. Allora non ho sentito voci di protesta, o proclami sul No a prescindere. Le relazioni su Tav e Gronda erano contrarie. Questa invece dice che il Ponte conviene ai cittadini ed è nostro dovere prendere atto. I distinguo arrivano solo perché il risultato non è quello che alcuni volevano. Ricordo che i componenti della commissione li ha nominati il nostro governo Giuseppe Conte
  • 3. Per rispondere all’antica motivazione contraria di un ponte che unisce due ‘deserti infrastrutturali’. Ricordo che entro il 2026: l’alta velocità arriverà a Reggio Calabria (a proposito non eravamo contrari pure a quella? Sarebbe utile capire che ne pensano i parlamentari calabresi e pugliesi). Si completerà il raddoppio del binario sulla Messina-Catania, la linea veloce Catania-Palermo, i miglioramenti alle altre linee che permetteranno una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza. Sarà completata l’autostrada E45 Catania – Siracusa – Ragusa – Gela. Ponti, viadotti e cavalcavia delle strade provinciali più trafficate passeranno ad Anas. Alla regione resteranno più fondi per la manutenzione della restante rete stradale. Arriveranno ingenti investimenti per i nostri porti che aumenteranno i flussi dal mediterraneo verso la Sicilia. Abbiamo istituito l’autorità portuale dello Stretto, si completerà il nuovo porto di Tremestieri, ed il terminal container ad Augusta (a Catania già operativo).Alcuni guardano solo l’attuale situazione ancora disastrosa (abbiamo fatto partire molti cantieri ma servono anni per completare le opere), e chiedono di fare il ponte eventualmente solo quando si farà tutto il resto. Non è così che funziona. Un politico deve programmare il futuro. Per costruire il Ponte servono 10 anni. Se per iniziare aspettiamo che gli altri finiscano, allora condanniamo la Sicilia a 10 anni di arretratezza.
  • 4. Il ponte negli anni è stato spesso un pretesto, un argomento di distrazione di massa. Soprattutto nel 2015 quando il centrodestra lo tirò fuori per nascondere le proprie difficoltà senza che ci fosse alcuna possibilità di realizzarlo. Addirittura parlavano di costo zero per lo Stato. Oggi invece abbiamo i vincoli sul deficit sospesi, le risorse che il recovery plan permette di liberare (poiché finanzia alcune opere già previste), una situazione internazionale favorevole affinché gli stati facciano debito per investimenti. Insomma oggi è possibile farlo (anche se alcuni lo hanno invocato solo per nascondere la loro incapacità nel presentare progetti per il recovery plan).
  • 5. Oggi molte obiezioni tecniche sollevate negli anni sono superate. Come la zona sismica o i venti forti. Su questo effettivamente esistevano dubbi e si pensava che alcuni giorni l’anno lo si dovesse chiudere. In realtà la percorribilità in auto diventa poco agevole con venti superiori ai 230 km/h che si temeva potessero verificarsi. Oggi, dopo vent’anni di monitoraggi continui, sappiamo che i venti più forti registrati sono arrivati a massimo 130 km/h. Anche la tenuta sismica si basava solo su calcoli teorici. Il disastroso terremoto, con tremendo tsunami, che ha colpito il Giappone nel 2011 (così forte da spostare l’asse terrestre di 25 cm) ha dimostrato che i ponti moderni sono in grado di resistere.
  • 6. Inoltre la normativa ambientale (soprattutto grazie a noi) è completamente cambiata rispetto ad allora, ed oggi i reati ambientali sono puniti severamente. E’ chiaro che il Ponte verrà costruito nel pieno rispetto delle leggi e solo dopo la valutazione di impatto ambientale (Via-Vas). Se poi qualcuno ritiene che le leggi fatte non siano adeguate e che i componenti della commissione Via-Vas nominati dal nostro ministro Costa siano corrotti ed incapaci, lo dica chiaramente.
  • 7. Dire che il Ponte serve alla mafia la ritengo una motivazione odiosa ed un pelino razzista: in Sicilia siete mafiosi, nel resto d’Italia si costruisce, da voi no. La criminalità organizzata esiste e si è infiltrata anche al Nord, e non si occupa solo di grandi appalti. se ragioniamo così non si dovrebbe più costruire niente in questo Paese. Tralascio l’evidenza che non siamo più nel 1990 ai tempi dell’attentato di Capaci, delle bombe in via dei Georgofili, dei corrotti e condannati in Parlamento, dei contatti tra mafiosi e pezzi dello Stato, di un Governo che disse con la mafia bisogna convivere. Oggi la situazione è completamente diversa. Dall’anticorruzione alle nuove leggi e strumenti di indagine che abbiamo permesso (come i trojan). Il problema esiste e non lo sottovaluto, però non posso accettare di sentirmi dire che in Sicilia a comandare sia la mafia e non lo Stato e quindi la abbandoniamo al suo destino senza investire più niente nell’isola. Perché allora che si dimettano tutti, si blocchi ogni altra discussione parlamentare e non ci si occupi di altro se non di questo.
  • 8. In conclusione il Movimento è sempre stato dalla parte dei cittadini. Il ponte non è il Tav o il Tap. Non tutto è uguale ed in una forza politica matura non esistono i No a prescindere. Gli approfondimenti, l’analisi costi benefici ha differenziato tra le diverse opere, tra ciò che è spreco e ciò che è utile. Il ponte oggi conviene ai cittadini. A Messina 10 anni fa molti erano i contrari (esponenti politici di ogni schieramento, giovanili di destra e sinistra, giornalisti ed opinionisti…). Oggi non è più così. Cambiano le condizioni e cambiano le valutazioni. Ciò che una volta rappresentava un danno, dopo può diventare un’opportunità.
  • Ed a chi ricorda che noi eravamo contrari. Mi permetto io di ricordare che l’impegno che Beppe Grillo prese con la mia città, dal palco di una affollatissima piazza Duomo, era che a decidere sarebbero stati i cittadini con un referendum ed infatti nel nostro programma elettorale ‘trasporti’ del 2018 non viene mai indicato il No al Ponte, ma lo studio della convenienza di ogni singola opera e la partecipazione dei cittadini nelle scelte.

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3 commenti

  1. CARMELO CASTORINA 12 Maggio 2021 08:09

    Beh…..mi piacerebbe ascoltare dalla Pentastellata le vere esigenze dei Messinesi e dei Calabresi, circa le reali aspettative di vita civile e civica presente e futura. Ne cito qualcuna: Il risanamento strutturale del patrimonio abitativo ormai usurato dal tempo, quindi la messa in sicurezza dei territori urbani e collinari ecc. mi fermo per brevità di scritto.Ella conoscerà bene le altre criticità. la prego di fare una passeggiata a piedi verso gli abitati di “GRAVITELLI,GIOSTRA, CAMARO S. PAOLO, CEP,MANGIALUPI, SANTA LUCIA SOPRA CONTESSE,RIONE CANNAMELE DI MAREGROSSO. Ora sarà già stanca, per oggi credo che basti. BUON LAVORO.

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  2. Alla cittadina Raffa rivolgo una serie di domande:
    1) Non è più conveniente per i cittadini che si investano molti meno soldi per infrastrutture portuali che consentano l’impiego di navi più capienti e veloci, atte a collegare le due sponde dello Stretto e contemporaneamente consentire (nei fatti) la libera concorrenza spezzando il monopolio di una sola compagnia di navigazione (peraltro in amministrazione giudiziaria perchè secondo la magistratura “sussistono sufficienti indizi della sua permeabilità rispetto ad infiltrazioni della criminalità organizzata”)?
    2) Come può pensare (in buonafede) che possano mai venire completati in 5 anni, 400 Km di linea ferroviaria ad alta velocità (fra Salerno e Reggio Calabria), quando per raddoppiare il binario (normale) fra Cefalù e Termini Imerese sono stati impiegati quasi 10 anni?
    3) A proposito di porti e terminal import/export: che vantaggio ne avrebbe l’Italia come sistema paese nel tralasciare l’acquisita importanza di Gioia Tauro, prolungando la tratta fino a (per esempio) Catania o Palermo?
    4) Che vantaggio ne avrebbero i cittadini messinesi nel vedere devastato il proprio territorio per i prossimi 10 anni e trasformare la propria città in una ancora più inutile entità, nemmeno “di passaggio”?
    5) Se a regime la gestione del ponte potrebbe occupare 450-500 persone, e durante i lavori di costruzione forse un paio di migliaia (di cui la maggiorparte ad alta specializzazione che a Messina non esistono), dove risiede il vantaggio occupazionale per i cittadini messinesi?
    6) Di venti a 230 KM/h leggo oggi per la prima volta. La punta massima registrata è di ca. 145 Km/h. Dove ha letto che a questa velocità le automobili possano serenamente percorrere 3 Km allo scoperto su di un ponte sospeso a 80 metri s.l.m. proprio lì dove i venti raggiungono la massima velocità?
    7) L’ultimo progetto prevede che il ponte possa resistere ai terremoti di 7,1° della scala Richter (come quello del 1908) scommettendo (in modo azzardato) che non ne possano avvenire di più forti, ma tiene conto dei continui scivolamenti sottomarini, soprattutto sulla sponda calabrese?
    8) Cita lo tsunami nel Giappone, ma si ricorda che il ponte più lungo a campata unica (in Giappone a Kobe) è di 1600 metri? Ovvero la metà di quello progettato qui da noi?
    Lei è oggi dell’avviso che la costruzione del ponte non arrechi danno nè ai cittadini, nè alle casse dello Stato e che sia una opportunità di rilancio. Lei è libera di ricredersi, come io e tanti altri di rimanere convinti che per questa città e per il sud in generale serva ben altro, non opere faraoniche ma la liberazione dal controllo feudale dell’economia in tutte le sue sfaccettature, esercitato dalla criminalità organizzata e da una oligarchia politico/imprenditoriale corrotta fino al midollo. In questo qualsiasi governo si dovrebbe impegnare con tutte le proprie forze, per evitare lo spopolamento delle nostre regioni e la totale disillusione dei “rimasti”, che miliardi buttati al vento non impedirebbero

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  3. Caro onorevole lei cita spesso Grillo. Le vorrei fare una domanda e sarei felice se mi rispondesse È una domanda che in realtà coinvolge tutte le donne del M5stelle. Dopo la vicenda in cui è stato coinvolto Ciro Grillo e le esternazioni del padre il vostro giudizio sul comico Genovese è lo stesso? Da madre quel video in difesa del figlio mi ha fatto schifo,senza mezzi termini.La questione morale era il vostro punto di forza.Quando nella immoralità è cascato il vostro leader avete fatto finta di niente.Tante accuse a Berlusconi e le sue eleganti serate.Se Berlusconi è testa di asfalto Grillo come uomo e come padre è apparso molto peggiore.Senza cattiveria siete alla frutta e presto sparirete.Fatelo nel migliore dei modi. Non siete persone disoneste anzi siete state tra i più onesti degli ultimi eletti.Ma anche il mio macellaio è onesto ma non lo voterei.

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