Incidenti stradali, maltrattamenti, le conseguenze di una malattia, il sopraggiungere dell’età.
Eventi naturali o traumatici che nella stragrande maggioranza dei casi sono tra le principali cause di disabilità motoria per molti compagni di vita a quattro zampe. Animali sani e pieni di voglia di vivere per i quali, ancora oggi, si continua a prospettare come unica valida soluzione, all’assenza di mobilità acquisita, la pratica dell’eutanasia.
Una scelta disumana e crudele che in moltissimi casi è frutto di ignoranza, mancanza di sensibilità ed incapacità di assumersi le responsabilità di una vita che può tornare a sbocciare.
Una pratica anacronistica contro la quale Alessandro Ortolan, presidente dell’associazione I Carrellini del Mago, si batte diffondendo l’esistenza di un’alternativa per la vita: i carrellini per animali disabili.
Nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, alla presenza delle volontarie dei rifugi di don Blasco e Millemusi, guidate da Ery Procopio e Alessandra Parrinelli, che hanno coordinato la tappa messinese del tour siciliano dei Carrellini Disabili, Alessandro Ortolan ha illustrato i risultati raggiunti in oltre tre anni di attività sul territorio nazionale. “Un’animale disabile non ha nulla in meno rispetto ad un’animale che può muoversi autonomamente – esordisce Ortolan – anzi, possiede qualcosa in più: due ruote ed una vitalità immensa.
La ragione è semplice: un’animale che ha perso la funzionalità degli arti ha conosciuto sulla propria pelle il peso di un’immobilità forzata e la gioia di tornare a camminare è immensa ed incontenibile.
Il carrellino rappresenta una festa, una rinascita del corpo e dello spirito, perché tornare a camminare è un miracolo della natura e donare al proprio quattro zampe un carrellino è un atto di amore e di responsabilità verso la vita”.
Il successo maturato nel corso della prima edizione del tour dei Carrellini ha spinto Alessandro Ortolan a ripetere l’esperienza ed a dedicare quasi interamente questo secondo tour ai quattro zampe siciliani, inaugurando dalla città dello Stretto il viaggio della speranza.
“Ripenso spesso a quando tutto ha avuto inizio – ricorda Ortolan – ed oggi guardandomi indietro posso affermarlo: sono felice di avere intrapreso questa strada.
L’amore immenso che colgo negli occhi di un peloso, nel momento in cui torna a muoversi autonomamente, è la gioia più grande.
Troppe volte ho visto orrore e crudeltà nei confronti di un’animale divenuto disabile – prosegue Ortolan – troppe volte l’ho visto guardare come se fosse una cosa inutile, un oggetto del quale disfarsi.
Ho sentito persino qualcuno affermare: “ma cosa te ne fai di una cosa così”? Non riesco a credere che esista gente così crudele.
Qualcuno purtroppo – prosegue Ortolan – non ha ancora compreso che esiste un’alternativa di vita che si contrappone all’inutile crudeltà dell’eutanasia. Ed è questa la ragione per la quale ho deciso di dedicare il secondo tour dell’associazione ai quattro zampe siciliani, perché in una terra tristemente nota per l’assenza di politiche a tutela degli animali – aggiunge Alessandro – si continua a ricorrere ancora con troppa facilità alla pratica dell’eutanasia di fronte a casi di disabilità”.
L’associazione, che ha sede a Treviso e opera su tutto il territorio nazionale, riceve ogni settimana tra le 15 e le 20 segnalazioni di intervento: “Una volta pervenuta la segnalazione al nostro sito – spiega Ortolan – inviamo al richiedente tutto il materiale informativo necessario attraverso il quale spieghiamo come procedere alla misurazione dell’animale.
Le richieste che ci pervengono riguardano le tipologie di più svariate di animali: abbiamo realizzato carrellini non solo per cani e gatti ma anche per conigli, caprette, nutrie, ricci e tartarughe. L’associazione opera attraverso due tronconi – prosegue Ortolan – la parte tecnica, cioè quella dei Carrellini del Mago, si occupa di realizzare materialmente le strutture per animali disabili, mentre quella sociale, i Carrellini Disabili, si occupa di raccogliere fondi attraverso i quali finanziare la realizzazione dei carrellini da destinare alle associazioni che si prendono cura dei quattro zampe randagi.
Un impegno grazie al quale è stato possibile fornire, abbattendo i costi sino a giungere in moltissimi casi alla gratuità del carrellino, un’alternativa di vita anche ai quattro zampe che non hanno una famiglia.
Per gli animali più fortunati, che possono invece contare su una famiglia responsabile, chiediamo solo il prezzo di costo, materiali e spedizione, ed anche in questo caso riusciamo ad abbattere i costi di realizzazione anche di un terzo del prezzo di partenza.
Lo scopo della nostra associazione – chiarisce Alessandro – non è certamente quella di vendere carrellini: il nostro obiettivo è quello di far conoscere a tutti l’esistenza di un’alternativa alla morte per i nostri compagni di vita. Non abbiamo creato niente di nuovo – prosegue Ortolan – i carrellini per animali disabili hanno fatto la loro rudimentale comparsa a New York nel 1937: il loro costo però risulta proibitivo ancora oggi.
Da qui l’idea di rivisitare il progetto cercando di renderlo il più funzionale possibile e di adattarlo alle necessità anche dei senza padrone: un messaggio di speranza per tutti i quattro zampe.
Siamo così riusciti a dare risposte ad ogni tipo di disabilità, fornendo carrellini sia ad animali impossibilitati a muovere gli arti inferiori e superiori sia a soggetti tetraplegici. Dietro un animale che ha perso l’uso delle proprie gambe c’è quasi sempre un evento di natura traumatica, una circostanza che, sulla base della mia esperienza, si verifica con maggiore frequenza nel sud Italia. Troppe volte si attende prima di donare ai nostri compagni a quattro zampe l’alternativa del carrellino, un attesa – conclude Ortolan – che in molti casi complica ulteriormente le condizioni di vita dell’animale”.
La giornata messinese del presidente dei Carrellini Disabili si è conclusa con la visita al rifugio di don Blasco, dove Ortolan ha incontrato i volontari e la presidente dell’associazione "Un Gatto per Amico” Cettina Serra. Assenti invece, sebbene invitati a partecipare all’evento, i medici veterinari.
Questo secondo tour è dedicato a Black, un cagnolino diversamente meraviglioso che, sopravvissuto all’auto che lo ha travolto privandolo della funzionalità agli arti inferiori, è stato ucciso dall’ignoranza umana che per lui ha scelto la morte per eutanasia.
(Emma De Maria)