Il giorno più triste di Scaletta: ricordate le vittime dell’alluvione

SCALETTA. Un corteo silenzioso, dalla chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo a piazza Foraggine, luogo simbolo della tragedia che l’1 ottobre del 2009 ha segnato la comunità scalettese in modo profondo. Un momento di raccoglimento. Una preghiera. E la corona di fiori deposta a nome della comunità intera dal sindaco, Gianfranco Moschella. E’ il momento più intenso della manifestazione, semplice, organizzata per ricordare le 16 persone (i morti in tutto furono 37, compresi quelli di Giampilieri) che in quel pomeriggio in cui si scatenò l’inferno d’acqua persero la vita nella cittadina jonica. I nomi sono stati scanditi uno ad uno: Onofrio Sturiale, Martino Scibilia, Salvatore Scionti, Roberto Carullo, Letterio Laganà, Elena De Luca, Concetto Cannistraci, Monica Balascuta, Maria Barbera, Salvatore Pino, Katia Di Pasqua, Santi Bellomo, Carmela Cacciola, Carmelo Ricciarello, Alessandro Sturiale e Ketty De Francesco. Il corteo è stato preceduto dalla celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Giacomo. La chiesa era gremita in ogni ordine di posto.

“L’1 ottobre – sono le parole del sindaco, Gianfranco Moschella – è la giornata più triste dell’anno per la nostra comunità di Scaletta. Il giorno del dolore, del ricordo dei nostri concittadini che non ci sono più. Ma è anche il giorno per non dimenticare gli effetti devastanti di quel tragico evento. Sicuramente- prosegue il primo cittadino – a distanza di anni il paese è più sicuro. Sono stati realizzati degli interventi importanti, altri si stanno completando ed altri ancora dovranno iniziare. La nota dolente è rappresentata dalla strada che conduce al cimitero, ancora inaccessibile. Quotidianamente – aggiunge Moschella – con azioni di prevenzione, si attuano tutti quegli accorgimenti di messa in sicurezza del territorio e della comunità. E’ necessario non abbassare la guardia ed alimentare in ciascun cittadino il rispetto della natura, senza mai sfidarla. Ritengo comunque che il periodo più buio sia alle spalle – conclude il sindaco – e che la gente abbia avuto quella voglia e quella forza di continuare a rimanere a Scaletta con pazienza e coraggio. Ed il paese è tornato a vivere”.

Carmelo Caspanello