Città in ostaggio della spazzatura, 400 tonnellate su strade e marciapiedi

L’ordinanza del 30 dicembre ha scongiurato che Messina si svegliasse nel nuovo anno senza un servizio di raccolta di rifiuti. Le immagini che però immortalano strade e marciapiedi della città consegnano la solita triste fotografia che parla di sporcizia, cataste di spazzatura, roghi e cassonetti dati alle fiamme, pericoli sanitari. Se fosse vero che ciò che accade a capodanno poi accade tutto l’anno, allora sarebbe bene mettersi l’anima in pace fin da subito. Perché i messinesi hanno salutato il 2016 in mezzo alla spazzatura e hanno inaugurato il 2017 esattamente nello stesso modo. Le segnalazioni ormai non si contano più. Le periferie stanno soffrendo in modo particolare, ma non va meglio neanche in centro città, dove le montagne di spazzatura hanno superato l’altezza dei cassonetti. A terra ci sono 400 tonnelate di rifiuti extra che Messinambiente deve raccogliere oltre alle circa 300 tonnellate che la città produce quotidianamente. La società di via Dogali sta continuando a fare grandi sforzi per garantire i servizi, ma i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Anche questa volta è bastato un corto circuito nel precario sistema di raccolta e trasporto in discarica a mandare tutto in tilt. Com’era accaduto anche a giugno, quando poi l’emergenza si trascinò per quasi tutta l’estate, anche questo inizio d’anno è arrivato nel segno dei rifiuti. Tutta colpa del cambio di discarica deciso in 24 ore dal presidente della Regione Rosario Crocetta che, nel silenzio assoluto, ha chiuso i cancelli di Motta S.Anastasia, destinando la spazzatura messinese all’impianto di Grotte S. Giorgio che dista 20 km in più dalla città. Quel giorno i mezzi rimasero fermi, saltarono alcuni turni di raccolta. Quello stop ha causato l’accumulo giornaliero di circa 40 tonnellate exstra non raccolte ogni giorno. Tra Natale e Capodanno il superlavoro programmato da Messinambiente, che ormai si muove con tre turni di raccolta quotidiani, aveva ripulito in qualche modo la città, in particolar modo il centro. Il capodanno, con l’inevitabile produzione maggiorata di rifiuti da parte dei cittadini, con l’ordinanza che vieta di buttare l’immondizia il sabato, che questa volta era 31, ma che nessuno ha rispettato, ha dato il buongiorno al nuovo anno con la testa sepolta sotto le tonnellate di immondizia che ammorbano l’aria. Come se non bastasse, si aggiungono i roghi che oltre ad essere pericolosi impediscono agli uomini di Messinambinete di raccogliere quella spazzatura. Bisogna attendere almeno tre giorni prima di poter raccogliere e portare in discarica rifiuti che hanno bruciato. Dunque ulteriori ritardi.

Da Messinambiente invocano più controlli, soprattutto per quanto riguarda il mancato rispetto dell’ordinanza del 19 settembre scorso. E poi si chiede celerità per rinnovare il contratto di usufrutto dei 35 mezzi impiegati per il porta a porta. Per superare questa emergenza ci vorrà almeno una settimana. Anno nuovo, problemi vecchi.

Francesca Stornante