MESSINA – E’ soddisfatto del lavoro effettuato in Prefettura il senatore Nicola Morra, che due giorni fa ha guidato la tappa della Commissione nazionale antimafia in riva allo Stretto. I lavori sono duranti un poco più del previsto, proprio perché i commissari si sono mostrati sinceramente interessati ad approfondire i temi sul tavolo, ed oltre alle loro domande hanno lasciato ampio spazio ai soggetti chiamati all’audizione di illustrare ai deputati anche i propri spunti.
“Durante il confronto con il Procuratore di Messina dottor Maurizio De Lucia – spiega il presidente dell’Antimafia – è emersa l’idea comune di estendere, con i dovuti accorgimenti, l’elenco degli enti passibili di provvedimenti di scioglimento per infiltrazione mafiosa”.
“Il Procuratore De Lucia ha parlato alla Commissione dei passi in avanti che dalle stragi del ‘92 ad oggi sono stati fatti nella lotta alla mafia, e contestualmente ha chiesto alla Commissione antimafia di tenere alta la guardia affinché gli strumenti di lotta alla criminalità organizzata oggi in possesso dei Procuratori non vengano indeboliti. La Commissione, chiaramente, raccoglie queste preoccupazioni e le porterà all’attenzione del Parlamento con l’obiettivo di migliorare e rafforzare la normativa di contrasto alla mafia”, precisa il senatore.
“Ad esempio – precisa Morra – secondo quanto esposto dal Procuratore De Lucia – bisognerebbe lavorare per accelerare l’evasione delle richieste di 41-bis per alcuni mafiosi avanzata dai magistrati, perché purtroppo i tempi necessari per poter applicare il regime carcerario speciale a soggetti pericolosissimi sono troppo lunghi. Si pensi che dalla Procura di Messina sono state inviate richieste per 41-bis al DAP in riferimento a soggetti provenienti dal territorio di Barcellona Pozzo di Gotto ad oggi ancora pendenti ed in alcuni casi si è avuta risposta dopo più di un anno, tempistica infelice poiché lascia al mafioso arrestato il tempo di preparare la propria “successione” criminale”.