Società

Antonella Rigano e l’impegno per inclusione sociale: “Una cena al buio per sensibilizzare”

MESSINA – Antonella Rigano è una disabile non vedente con una grande forza d’animo. Dopo un’operazione non andata a buon fine le complicazioni che sono seguite l’hanno portata a perdere la vista. Lei non si è lasciata abbattere e adesso racconta “dovevo vivere quest’altra vita” e in quest’altra vita è già d’esempio per gli altri avendo scalato le classifiche italiane del Blind Tennis, disciplina per non vedenti, sport che adora.

Ma il suo impegno non si è fermato alla testimonianza di quello che si può fare, adesso concretamente, con la neo costituzione dell’Asd Global Social Inclusive, vuole provare a migliorare le condizioni di tanti altri disabili avvicinandoli allo sport, che genera inclusione, ma soprattutto sensibilizzando sul tema dei disabili non vedenti tutti gli altri che avranno la possibilità di vivere esperienze al buio.

Una delle prime è stata la cena al buio di venerdì sera organizzata all’Europa Palace Hotel. Una serata che serviva a presentare l’associazione, gli sport praticati, gli atleti tesserati che già hanno partecipato a tornei, ma che poi è stata anche un momento di convivialità per gli invitati che si sono ritrovati a dover cenare con le luci spente. “Le persone si sono destabilizzate, non sapevano che fare – racconta la presidente Rigano anche un po’ divertita – cadevano i bicchieri e le posate. Ma credo che questo possa sensibilizzare e creare inclusione, al pari dello sport che può essere lo strumento giusto”.

Rigano: “Una struttura a Roccalumera inclusiva”

Ci racconta come nasce l’idea della Global Social Inclusive?
“È un progetto che stavo portando avanti sulla disabilità da tempo e che prevede la creazione di una struttura ricettiva per le persone disabili e un centro di accoglienza che sappia dare soprattutto informazioni alle famiglie che affrontano con difficoltà la disabilità essendo spesso impreparati. Avremo una sede a Roccalumera, al momento è in ristrutturazione”.

Perché crede sia importante lo sport?
“Sono sempre stata un’amante dello sport e ho scoperto le discipline da non vedente. Scoprire la gioia di giocare a tennis nuovamente è stato emozionante, cambia il concetto di vittoria perché il successo arriva superando i tuoi limiti, questo aumenta l’autostima e personalmente mi ha aiutato molto. Bisogna sempre puntare sui ragazzi facendogli scoprire questo mondo anche con gli sport di squadra. Esiste la possibilità di giocare anche con i vedenti che si ritrovano a vivere il nostro mondo, è un’attività che credo possa servire a sensibilizzare su questo tema. Collaboriamo con università e scuole e i giovani si mettono alla prova senza riserve”.

Una di queste attività di sensibilizzazione è stata la cena al buio. Ce ne saranno altre iniziative del genere?
Nell’invito si leggeva: Mangiare al buio, serve a scoprire la forza dei sensi. Un evento che ha unito il gusto della convivialità e l’opportunità di provare ad uscire dal nostro mondo pieno di immagini e vivere un’esperienza sensoriale diversa. “Al tempo stesso – aggiunge la presidente Rigano – bisogna creare inclusione e lo sport può essere lo strumento giusto. Al Blind Tennis, Showdown e Torball vorremmo aggiungere, ormai nell’anno nuovo, attività di danza sportiva e, slegate dallo sport, laboratori creativi. È importante far scoprire anche il lavoro, far sviluppare certe abilità manuali o relazionali ampliando questi aspetti attraverso attività che possono portare poi ad un impiego. Le persone possono essere anche portate a fare un determinato lavoro nonostante la loro disabilità e non devono essere limitate da questa”.

Con tutte queste attività troverà ancora il tempo per giocare a Blind Tennis?
“Assolutamente. Il tennis resta il mio primo amore, tra l’altro sono stata designata dalla federazione nazionale come referente della Sicilia per il Blind Tennis. La mia attività primaria sarà di fare promozione e inclusione per questo sport, ma continuerò ad allenarmi e giocare”.

Le attività della nuova associazione Global Social Inclusive

La Global Social Inclusive Asd è un’associazione neocostituita che si propone con determinazione di essere un ponte di connessione tra la società e il mondo della disabilità, mira a potenziare, coordinare e promuovere una vasta gamma di attività, dalle formative alle culturali, dalle sportive alle educative, dalle artistiche alle musicali, nonché ricreative e di turismo sociale, si prefigge attraverso giochi ludici, attività sportive e discipline adattate di promuovere l’inclusione l’integrazione e l’uguaglianza fra le persone con disabilità e il resto della comunità.

Lo sport come inclusione e disciplina nell’ambito della disabilità è un potente strumento che promuove l’integrazione sociale, la fiducia in sé stessi e l’autonomia delle persone con disabilità. Ogni individuo, indipendentemente dal proprio background o dalle proprie capacità, ha diritto di partecipare alle attività sportive e trarre beneficio da esse. Lo sport inclusivo permette di abbattere le barriere fisiche e mentali, consentendo a tutti di superare le proprie limitazioni e di esprimersi al meglio delle proprie possibilità.

Il Torball è uno sport concepito per atleti non vedenti o ipovedenti, mirando a promuovere la partecipazione attiva e la competizione equa. In questo gioco, le squadre di tre giocatori ciascuna cercano di segnare punti facendo rotolare una palla sonora attraverso la porta avversaria. Il Torball incarna valori come l’inclusività e la determinazione, offrendo una comunità solidale e un’esperienza di crescita personale.

Lo Showdown è uno sport progettato per la comunità degli ipovedenti e ciechi, simile all’air hockey o al ping pong. Giocato da due persone su un tavolo rettangolare con uno schermo centrale e una porta su ciascun lato corto, l’obiettivo è far avanzare una palla sotto lo schermo centrale verso la porta avversaria, mentre l’altro giocatore cerca di evitarlo. Lo Showdown non solo offre una forma di svago sportivo, ma si distingue come una risposta creativa e inclusiva per consentire agli individui con disabilità visiva di partecipare attivamente in una modalità competitiva e socialmente coinvolgente.

Il blind tennis è uno sport adattato specificamente per atleti non vedenti o ipovedenti. Simile al tennis tradizionale, il blind tennis presenta alcune differenze chiave. Gli atleti utilizzano una palla sonora e il campo è più piccolo, diviso in quattro sezioni con l’ausilio di corde tese. I giocatori devono individuare la palla tramite il suono e rispondere con colpi precisi. Questo sport promuove la concentrazione, la coordinazione e offre un’opportunità inclusiva per gli atleti con disabilità visiva di partecipare attivamente e competitivamente in una disciplina tennistica adattata.

Inoltre l’associazione vorrebbe far conoscere sul territorio la danza sportiva, una forma di espressione artistica e competizione adattata per persone con diverse abilità. Questa pratica inclusiva offre categorie specifiche per adattarsi alle esigenze delle persone con disabilità, come balli in carrozzina o balli in piedi per chi ha disabilità diverse dalle motorie. Analogamente alla danza sportiva tradizionale, la danza sportiva tra disabili enfatizza la tecnica, la musicalità e l’espressività. I partecipanti sono giudicati sulla base delle loro abilità e creatività, offrendo loro una piattaforma per esprimere se stessi attraverso la danza e migliorare la fiducia in sé stessi. Questa pratica non solo celebra le capacità degli atleti, ma contribuisce anche a cambiare la percezione della disabilità nella società.