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Antonio De Luca: “M5S ancora prima forza di opposizione in Sicilia. Cateno ridimensionato” INTERVISTA

ASCOLTA L’INTERVISTA al deputao Antonio De Luca (M5S)
di Carmelo Caspanello

MESSINA – Il presidente del Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Antonio de Luca, analizza, a freddo, i risultati delle elezioni europee nella regione Sicilia ed a Messina. Il Movimento 5 Stelle, con il 16,5% dei voti, si conferma il primo partito di opposizione a livello regionale, nonostante un calo rispetto alle europee del 2019. De Luca, nell’intervista rilasciata a Tempostretto, va al di là del risultato e riflette sugli aspetti che avrebbero potuto migliorare la performance elettorale e sulle prospettive future del Movimento in vista delle prossime elezioni regionali. Constatando “un ridimensionamento del Movimento di Cateno De Luca nella” nella corsa alla leadership della coalizione con il Pd in vista delle prossime elezioni regionali, nel 2027.

Onorevole Antonio De Luca, il risultato regionale delle elezioni europee, 16,5 per cento significa primo partito di opposizione anche se con una percentuale dimezzata rispetto alle Eurpee del 2019. Lei il bicchiere come lo vede, mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Se lo confrontiamo con il 2019, il paragone risulta un po’ ingiusto perché quello era il periodo del nostro massimo splendore. Le elezioni vanno sempre valutate nel contesto attuale. Il 16,5% è un risultato lusinghiero, sebbene inferiore alle nostre aspettative. I sondaggi ci attribuivano il 23%, ma lasciano il tempo che trovano. Ci aspettavamo un 18%. Pertanto, siamo leggermente al di sotto di quanto previsto, ma è comunque un esito soddisfacente rispetto alle altre forze di opposizione. Fare un paragone con il 2019 è simile a quando l’Italia ha vinto i mondiali: non si può vincere ogni anno”.

C’è qualcosa che secondo lei si poteva fare e non è stato fatto per raggiungere quel 2 per cento mancante secondo le vostre stime?
“Quel 2 per cento lo avremmo potuto recuperare presentando le liste e la maggior parte dei candidati con maggiore anticipo. Se le nostre liste fossero state costruite con più anticipo e con qualche personaggio di spicco in più, avremmo potuto ottenere un risultato migliore. Le liste vengono spesso presentate con soli 30 giorni di anticipo, creando difficoltà nella strutturazione della campagna elettorale. Sicuramente si deve fare un lavoro maggiore sui territori sulla costruzione delle liste, questo come punto base. Poi se ci fosse stata ad esempio la candidatura del Presidente Conte, che per coerenza non ha fatto come invece hanno fatto altri leader di partito, quei 2-3 punti percentuale in più ce li avevamo facili”.

Guardiamo anche all’esito delle europee in vista delle elezioni regionali. Forza Italia (23,73% insieme a Democrazia di Cuffaro, Mpa di Lombardo e Noi Moderati) e Fratelli d’Italia (20,19%) sono i primi due partiti, seguiti dal Movimento 5 Stelle con il 16,5%, prima forza di opposizione. Poi c’è il Pd con il 14,35%, Libertà (di Cateno De Luca, rappresentato da Sud chiama Nord all’Ars) con 7,67% ed Avs 4,80. Questo cosa cambia in vista delle prossime regionali?
“Sicuramente il risultato ridimensiona Cateno De Luca all’interno dello scacchiere regionale. Anche noi nel 2018 e nel 2019 abbiamo vissuto il nostro momento d’oro, ma tutti i momenti d’oro hanno un inizio e una fine. Il Movimento 5 Stelle ha riconfermato di essere la prima forza di opposizione in Sicilia, un dato strutturato dal 2012. Il futuro candidato presidente non deve essere il frutto di un rapporto di forza o di un autoconvincimento, ma deve essere il risultato di una capacità di aggregare, perché occorre un progetto vasto e solido in Sicilia per sconfiggere la macchina elettorale del centro-destra”.

C’è fermento nel Movimento 5 Stelle e con il garante Grillo torna d’attualità lo stop al terzo mandato, della necessità di tornare alle origini. E chi sostiene, invece, che il tempo dell’uno vale uno sia finito. Anche lei è al secondo mandato all’Ars. Qual è la sua opinione?
“Sicuramente il tema dei due mandati può essere un limite alla formazione di una classe dirigente esperta. Non facciamolo diventare però la madre di tutti i problemi, perché non lo è. In alcuni contesti, il doppio mandato è un limite, ma non deve essere una scusante. Amministrative, regionali ed europee sono competizioni diverse che devono essere affrontate con regole diverse. Per esempio, eliminerei qualunque tipo di vincolo di mandato per le amministrative”.
C’è anche chi sostiene che chi ha maturato dell’esperienza a livello regionale potrebbe continuare al di là dei due mandati anche su scala nazionale portandosi dietro l’esperienza maturata a livello regionale. Lei in cosa ne pensa?
“Non vedrei con sfavore tale possibilità, in quanto non favorisce l’accentramento di potere, data la diversità dei palazzi. Si giunge al nuovo parlamento senza aver centralizzato una posizione di forza, ma si arriva certamente con un’esperienza che permette di gestire l’incarico con competenza adeguata. Tuttavia, ribadisco che non è un argomento che mi appassiona particolarmente: se viene abolito, così sia; se rimane, bene. Io continuerò a svolgere il mio ruolo all’interno del Movimento 5 Stelle”.

Vorrei concludere con una disamina sul voto a Messina: 11,39% in città, una città in cui il Movimento 5 Stelle è rimasto fuori dal Consiglio comunale ed in cui avete eletto Antoci. Qual è la su analisi sul voto a Messina?
“Non è possibile fare un confronto diretto tra un dato amministrativo e uno europeo, tuttavia, la candidatura di Antoci è stata riconosciuta come valida e meritevole di sostegno. È necessario continuare a lavorare su questo fronte. Giuseppe Antoci, in un recente incontro conviviale di ringraziamento organizzato nella mia segreteria in Via Dogali, ha espresso il desiderio di collaborare con me e con la senatrice Barbara Floridia nella gestione della segreteria. Questo segna l’inizio di un’iniziativa per la città di Messina, che il Movimento 5Stelle da oggi inizia a sviluppare, elaborando progetti, programmi, attività e liste che saranno presentate al Comune e ai quartieri nei prossimi anni”.