In risposta a quanto pubblicato su Tempostretto in data 24 febbraio 2021, inoltriamo diritto di replica: “I fatti descritti nella lettera dal Sig. Durante in riferimento alla morte del padre avvenuta all’interno dell’A.O. Papardo lo scorso 23 febbraio hanno posto l’attenzione sulle procedure di comunicazione ai parenti dei degenti. La lettera in questione ci da l’opportunità di spiegare meglio quanto accaduto, nello specifico. Il paziente, 87enne, era già stato dimesso circa un mese fa per poi tornare a causa di complicazioni successive all’intervento che hanno portato l’equipe della UOC di Ortopedia a sostituire l’impianto con una trasformazione in protesi totale.
Una procedura eseguita anche in altri casi e su degenti anche più anziani alla quale il paziente è stato sottoposto in sicurezza e senza condizioni pregresse che destassero preoccupazioni, oltre a quelle generali legate appunto all’età. Tra il 21 e 22 febbraio sono insorte complicazioni che hanno portato a eseguire degli esami prima e durante la seduta dialitica. Seduta che avrebbe dovuto replicare l’indomani. La situazione è rapidamente degenerata durante la notte, quando poi, in pochi minuti, è sopraggiunto il decesso.
Il lasso di tempo intercorso tra i vari esami effettuati rientra nella profilassi standard. Non ci sono stati errori, ritardi o particolari criticità. La stessa mattina il reparto ha provato a contattare dal centralino i parenti ma senza risultato. Purtroppo a causa della pandemia le visite dei parenti sono negate e capita sovente di non riuscire tempestivamente a contattare i parenti dei pazienti ricoverati in quanto il personale è spesso impegnato in corsia soprattutto quando i turni notturni ne riducono la presenza. Dispiace per l’incomprensione aperta sui mezzi mediatici ma dopo aver fatto le opportune verifiche interne non abbiamo segnalato anomalie o disservizi legati alla vicenda sotto il profilo strettamente sanitario. Il nostro personale è impegnato ogni giorno a migliorare il rapporto con i pazienti, nonostante il momento non facile per ciascuno di noi. Ci stringiamo alla famiglia per il lutto subito.”
Così il Direttore Sanitario dell’A.O. Papardo Dr. Giuseppe Ranieri Trimarchi.
“La mia porta e quella dei miei collaboratori ha infine aggiunto il Dr. Daniele Pontoriero, Direttore f.f. della U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia, è stata e sarà sempre aperta ai parenti dei pazienti per dare notizie e chiarimenti circa le loro condizioni cliniche ogni giorno, per 12 ore, 365 giorni l’anno. Certi di aver compiuto il nostro dovere, delusi ma non disillusi, porgiamo le condoglianze alla famiglia.