AOSTA – “Nel corso dell’autunno i bandi per affidare a enti e cooperative sociali sia un servizio di tata familiare in un alloggio da 50 metri quadrati sia alcuni terreni agricoli da coltivare. Ma anche l’ipotesi, da realizzare puntando a fondi del Pnrr, di un centro di prima accoglienza per persone in difficoltà all’interno di un appartamento da 120 metri quadrati. Sono i progetti – anticipa il sindaco di Quart, Fabrizio Bertholin – dell’amministrazione comunale per i beni confiscati nel 2017 a Giuseppe Nirta, 70 anni, originario di San Luca e ai suoi familiari, e assegnati all’ente locale. I beni “sono regolarmente pubblicati e sono state fatte le dovute comunicazioni all’Agenzia nazionale dei beni confiscati nel rispetto della normativa vigente”, precisa il primo cittadino, dopo che Libera Valle d’Aosta, in una nota, ha denunciato che nessuno dei sei comuni valdostani destinatari di beni confiscati alla criminalità organizzata pubblica sul proprio sito internet l’elenco e le informazioni su destinazione d’uso, tipologia e consistenza. “L’utilizzo definitivo dei beni stessi è in corso di definizione sebbene una prima ipotesi – aggiunge – sia già stata comunicata sempre all’agenzia”.