#Messinasenzacqua. L’hashtag che racconta il dramma messinese sta impazzando sul web ed è nelle tendenze Twitter da 12 ore . In questo momento #Messinasenzacqua è trending topic, cioè l’argomento più discusso sul social network e sta generando 43 tweet al minuto. In totale sono stati scritti 15.410 “cinguettii” da quando l’hashtag che parla della crisi idrica messinese è schizzato in vetta alla classifica dei topic trend ma il dibattito cresce minuto dopo minuto.
Tra i tweet più “celebri” quello di Rosario Fiorello che ha definito inaccettabile quanto sta accadendo a Messina. “Si faccia qualcosa subito! Comune, Provincia, Regione, Governo. Soprattutto dimostriamo che i social servono a qualcosa. La notizia deve essere su tutte le prime pagine dei giornali! Fate girare a manetta”. L’inviato di Striscia La Notizia Valerio Staffelli affida a Facebook la sua incredulità: “Ma ci rendiamo conto che Messina è senz'acqua da 4 giorni?? Senza acqua avete capito bene!! Non dobbiamo andare a cercarla su Marte!!”. Grido d'aiuto anche dalla Cina da parte di Maria Grazia Cucinotta che lancia un appello al Governo centrale e regionale per non abbandonare oltre 250mila messinesi disagiati dalla carenza del più essenziale dei servizi. "Nel 2015 non si può lasciare un'intera citta senz'acqua per così tanto tempo. Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. Per non parlare del danno all'economia locale: chiusi negozi, scuole, università, ecc. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni a Roma e Palermo". Sono le parole dell'attrice messinese, da un mese sul set a Qingdao per un nuovo film, allarmata e attonita dalle notizie apprese da Facebook: "Un fatto così importante è stato persino ignorato dai media nazionali fino a ieri; l'emergenza è stata diffusa solo dalla stampa locale e dai social network. Cerco di dar voce ai tanti che mi hanno scritto nelle ultime ore chiedendo disperatamente aiuto".
Dopo giorni di “isolamento” forse l’Italia intera sta scoprendo che Messina sta facendo i conti con un’emergenza idrica senza precedenti. Sui social network in queste ultime ore si è scatenata una vera campagna di solidarietà nei confronti di un popolo che da domenica vive senza acqua, migliaia sono le richieste di aiuto, gli appelli al governo nazionale, fortissima è l’indignazione per la condizione da terzo mondo in cui si sta trovando la tredicesima città d’Italia, una città europea di 250 mila abitanti che in queste ore fanno le file per raccattare con i bidoni un po’ d’acqua dalle autobotti messe a disposizione dal Comune o che pregano che al più presto arrivino delle soluzioni.
Tante le reazioni anche in città.
DAL CONSIGLIO COMUNALE
La consigliera comunale Daniela Faranda ha sbottato per il ritardo con cui è stato convocato l’odierno tavolo tecnico in Prefettura: "Siamo davanti un'emergenza gravissima che neanche si sarebbe dovuta verificare: non è ammissibile che la tredicesima città d'Italia resti senza acqua per tutti questi giorni. Possibile che dipendiamo da una sorgente nella provincia etnea e non abbiamo una misura straordinaria da poter attuare in caso di crisi come quella che stiamo vivendo! Bisogna dichiarare lo stato d'emergenza perché di questo si tratta: un'emergenza sanitaria pericolosissima, la città è allo stremo, le attività commerciali boccheggiano e si discute ancora su chi chiamare, a chi rivolgersi per le forniture idriche dopo cinque giorni si brancola nel buio e si va a tentoni. L'amministrazione comunale ed i vertici dell'AMAM stanno dimostrando una totale inadeguatezza nel fronteggiare la crisi, davvero allarmante”.
I consiglieri comunali Pippo De Leo e Nora Scuderi chiedono al sindaco Accorinti di dimettersi per incapacità gestionale ed amministrativa sua e di tutta la giunta. “Purtroppo assistiamo da mesi all’inadeguatezza del sindaco e dei suoi assessori nel gestire situazioni di emergenza e tutelare il nostro territorio, è assurdo che nel 2015 viviamo un continuo stato di allarme sulla gestione rifiuti, sui servizi sociali ed oggi su un problema idrico. Assistiamo da giorni alla divulgazione di informazioni inesatte agli stessi cittadini, pur riconoscendo lo sforzo di chi è impegnato ad eseguire i lavori, è necessario che la situazione venga gestita da esperti e ditte specializzate”.
Per il consigliere Fabrizio Sottile è necessario dichiarare subito lo stato di emergenza: “Si attivino subito la Protezione Civile Nazionale, quella Regionale, le Forze Armate per assicurare un approvvigionamento e una distribuzione urgente. Credo che una soluzione tampone con navi cisterna come alle isole Eolie, utilizzo delle strutture militari e distribuzione integrata con autobotti sia possibile e quindi necessaria. Il Governo, per il tramite del Prefetto, intervenga immediatamente accanto al Sindaco e all’Amam. E’ inammissibile che, addirittura dal 2009, si sia lasciata interrotta la condotta dell’Alcantara, che avrebbe rappresentato una valida alternativa in situazioni di criticità. Così come è grave non aver ricercato e captato tutte le numerose piccole falde di cui i Peloritani sono ricchi, e che avrebbero potuto integrare l’erogazione. Rispetto a queste scelte, superata l’emergenza, occorrerà far luce”.
I consiglieri Rita La Paglia e Francesco Pagano chiedono invece al sindaco di aprire immediatamente gli uffici comunali per dare un punto di riferimento ai cittadini che chiedono aiuto, l’istituzione di un’unità di crisi permanente presso il Comune che rappresenti centro di rilevazione e coordinamento delle attività di farsi promotore presso la Autorità competenti per requisire tutte le autobotti disponibili sul territorio, facendole arrivare anche da altri Comuni.
DAI QUARTIERI
Il consigliere della V circoscrizione Paolo Barbera chiede di organizzare da subito un sistema di distribuzione con autobotti il più capillare possibile, con punti di erogazione in tutti i rioni più popolosi come Giostra, San Licandro, Annunziata, il consigliere della VI circoscrizione Antonio Lambraio chiede di inviare delle autobotti nei quartieri dell’estrema zona nord per aiutare i cittadini dei villaggi.
DAI SINDACATI
Anche la Cisl di Messina e il segretario generale Tonino Genovese rilanciano l’appello per un intervento immediato per la risoluzione dell’emergenza idrica in città. “Le famiglie sono disperate – afferma Tonino Genovese – l’economia è messa in ginocchio da una situazione figlia della mancata programmazione negli anni e dell’attuale incapacità a trovare soluzioni immediate per il ripristino dei minimi vitali”. La Cisl evidenzia come a pagare un prezzo altissimo di questa emergenza siano le famiglie, le attività produttive e il lavoro. “Uffici e scuole chiusi, esercizi commerciali impossibilitati a tenere aperte le saracinesche – denuncia Genovese – piuttosto che effettuare voli pindarici, è tempo di occuparsi concretamente dei bisogni primari della comunità: acqua, rifiuti, assistenza sociale e lavoro. Auspico – conclude Genovese – che questa gravissima emergenza sociale possa rappresentare un punto di svolta per la città di Messina, per i cittadini messinesi che non possono e non devono più sopportare supinamente la loro mortificazione”.
Il segretario della Cgil di Messina Lillo Oceano:“Chiediamo all’Amministrazione comunale, al Prefetto, alla Regione interventi immediati per assicurare il rapidissimo ripristino dell’acquedotto e nelle more un modo per garantire l’erogazione dei minimi vitali alla popolazione. Mancata programmazione, manutenzione ordinaria e straordinaria assenti da anni, il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio che distruggono patrimonio, infrastrutture viarie – strade, autostrade e ferrovie – e, come dimostra la drammatica emergenza che stiamo vivendo, gli acquedotti e le infrastrutture di servizio. Ancora una volta – conclude Oceano – la sordità della politica rischia di far diventare questo territorio un luogo irrimediabilmente senza speranze, dove non esistono ragionevoli garanzie sulla incolumità, la sicurezza dei luoghi, la mobilità, i servizi indispensabili. Un luogo dove non esistono le condizioni basilari per una esistenza dignitosa e tantomeno per lo svilupparsi di attività economiche".
DAL MONDO POLITICO
“Si trovi in fretta una soluzione per Messina. Dove sono i fondi che si sarebbero dovuti spendere per il dissesto idrogeologico? Perché bisogna sempre aspettare l’emergenza e a quel punto cercare di capire come riparare il danno?”. Se lo chiede il senatore de L’Altra Europa con Tsipras, Francesco Campanella, a proposito dell’emergenza idrica nella città di Messina. “Ciclicamente – aggiunge Campanella – sentiamo blaterare di progetti futuristici e ponti sullo Stretto, mentre la viabilità in Sicilia è un disastro, gli interventi per scongiurare il dissesto idrogeologico sono praticamente inesistenti e nella tredicesima città d’Italia, 250 mila persone restano senza acqua e, se fortunati, sono costretti a percorrere 20 km per fare una doccia a casa di un parente fuori città. Non c’è più alcun dubbio sull’incapacità di questo governo regionale di pensare al bene della Sicilia, troppo impegnato nel valzer degli assessori e nelle gite fuori porto. Per questo motivo mi rivolgo al Prefetto di Messina, perché trovi una soluzione temporanea, anche rivolgendosi alla società privata che fornisce l’acqua nella Valle dell’Alcantara, in attesa che il danno alla rete idrica possa essere ripristinato”.
La Federazione provinciale PCd’I Messina chiede senza mezzi termini le dimissioni del sindaco e dell’intero Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Meridionale Acque Messina. “Già ieri, in città, circolava voce che, a causa della crisi idrica, sono stati sospesi gli interventi chirurgici in qualche ospedale. A questo si aggiunge il prolungamento della chiusura degli uffici pubblici e delle scuole. La salute dei cittadini è fortemente a rischio. Ora si viene a sapere che c’è chi specula sulla sete e ci guadagna profumatamente. Il mercato nero dell’acqua è attivo, con 100/150 euro si possono “comprare” 3mila litri di acqua che, privati, versano direttamente nel serbatoio di casa”. Il Partito Comunista d’Italia domanda perché, sulla questione, non si interessa l'esercito. “Che aspettano sindaco e Prefetto a requisire i serbatoi da dove gli speculatori attingono il prezioso liquido? Perchè la Magistratura non ha ancora aperto un fascicolo per accertare se sussistano responsabilità? I messinesi sono pazienti ma, come ad ogni pazienza, c’è un limite”.
Maurizio Ballistreri propone invece di chiedere al presidente Rosario Crocetta di intervenire immediatamente con un decreto per disporre l’erogazione da parte dell’acquedotto dell’Alcantara dell’acqua ai messinesi. “Tale intervento, alla luce delle prerogative che lo Statuto autonomistico attribuisce al presidente della Regione siciliana in materia di sanità pubblica e sicurezza dei cittadini, non si configura come una facoltà ma come un obbligo, la cui mancata ottemperanza può essere rilevata come un comportamento omissivo innanzi alla competente autorità giurisdizionale. In questo senso si rende necessaria un’immediata azione del Prefetto e del Sindaco di Messina e della deputazione regionale e nazionale.
Dura critica arriva dal rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia: "La superficialità e l’inadeguatezza dovranno trovare delle risposte chiare non appena la crisi verrà superata. L’assenza di un Piano di Emergenza ha dei responsabili che andranno individuati e dai quali ci aspettiamo atti conseguenti come le dimissioni. Sappiamo però che la soluzione è ancora ben lontana. Abbiamo sentito parlare di programmazione, di medio e lungo periodo ma nessuna soluzione a brevissimo termine per i messinesi. Questo ci fa tremare poiché solo un intervento dello Stato e l’arrivo di navi cisterna capaci di rifornire i serbatori di distribuzione della città potrebbero risolvere il problema in tempi brevi. Il resto, dalla saldatura alla “scoperta” dell’area in dissesto fino alla “lentezza” della convocazione dei tavoli di lavoro per risolvere l’emergenza, ci fanno credere che Messina sia ben lontana dalla risoluzione della questione. Questa drammatica situazione evidenzia ancor di più come Messina debba considerarsi ormai “Città scartata”.
LE INIZIATIVE
Il Comitato di Messina dell’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di avviare una class action nei confronti dell’Amam in relazione alla totale assenza di servizio idrico in gran parte delle zone della città servite dall’acquedotto Fiumefreddo."E' evidente la grave e reiterata violazione dei diritti dei consumatori" ha dichiarato il Presidente dell'UNC di Messina, Mario Intilisano. "Questa vicenda è vergognosa! Chiederemo al giudice competente di accertare la grave condotta dell’Amam che, anche in ipotesi di emergenza, ossia la rottura della tubazione, non ha saputo garantire una razionalizzazione e distribuzione delle altre fonti di approvvigionamento" ha proseguito Intilisano. Il Movimento consumatori informa che è possibile avere ulteriori informazioni sulla class action attraverso i social media twitter (@consumatori_me), facebook (Consumatori Messina) e sul sito internet dell'UNC di Messina (www.consumatori.messina.it), oppure tramite l'email appositamente attivata:
amamclassaction@consumatori.messina.it .
Su internet è partita anche la petizione "Stop alla costante crisi idrica nel messinese: liberiamo la città dai padroni dell'acqua!". E’ possibile firmare collegandosi a questo link. In mezz'ora già un centinaio di persone hanno firmato la petizione che chiede esplicitamente al governo nazionale ed agli organi competenti di trovare soluzioni immediate, non solo per la carenza idrica attuale, ma soprattutto per il medio e lungo termine.Francesca Stornante