Il Consigliere comunale Piero Adamo torna sulla vicenda della tenda allestita nell’aiuola all’Università con una nota indirizzata all’amministrazione e che però sottolinea anche il clima da Guelfi e ghibellini che su ogni problematica si verifica in città, in barba a tutte le dichiarazioni di confronto e di dialogo.
"Ci risiamo. Dopo la forte presa di posizione del sottoscritto e del Movimento Vento dello Stretto, l’intervento di vigili urbani ed assistenti sociali (espressamente sollecitati dal sottoscritto che ha curato in primis il profilo umano!), è riapparsa la tenda nell’aiuola fra la Corte d’Appello e l’Università. Ma non è abbastanza.
Assieme alla tenda qualche “eroe a difesa della libertà” ha fornito alla campeggiatrice un bellissimo striscione con la celebre frase di Rosseau “E’ difficile ridurre alla obbedienza chi non ama comandare” ed ancora “La bellezza è in strada”.
Bene, adesso BASTA.
In questa Città, da quando è stato eletto Sindaco Renato Accorinti ogni questione si è “integralizzata”, ogni vicenda è diventata occasione per contrapporre ideologie e valori. A dispetto dei verbali tentativi di “pacificazione” portati avanti dal Sindaco, la Città è sempre più terreno di scontro:
così a Massa San Nicola, dove un gruppo di persone ha occupato – a loro dire con la accondiscendenza del Sindaco – il borgo collinare permettendosi di decidere chi è degno e chi no di potervi entrare e visitarlo;
Così con le scritte antagoniste sui muri della Città, dove al solo tentativo di un gruppo di cittadini di cancellare i segni delle bombolette dai monumenti la reazione è una scritta di 20 m sul muro di Palazzo Zanca nel silenzio di tutti malgrado le riprese delle telecamere avessero immortalato anche gli autori;
così sui social network dove il solo lamentarsi perché c’è uno STENDINO sul marciapiede di viale della Libertà comporta l’attivarsi di una truppa organizzata di supporters (?) accorintiani che dai loro profili e gruppi facebook lanciano insulti indicibili;
così sulla questione che “Messina è stata amministrata dalla mafia sino all’avvento del Prof. Accorinti”, dove il solo tentativo di fare un ragionamento che senza nulla togliere al valore ed alle qualità di Renato Accorinti eviti di gettare via l’intera storia della Città diviene oggetto di accuse ai limiti della querela;
così con le occupazioni dei ragazzi del “Pinelli” che, nel silenzio del Sindaco, sono passati dalla meritoria attività di denuncia di luoghi abbandonati all’incuria, alla autogestione – secondo regole e principi non chiari – di beni che appartengo (o apparterrebbero) alla Comunità.
Sullo sfondo, a collegare queste vicende la fallita rivoluzione sui “beni comuni” sulla quale questa amministrazione ha fondato il suo programma di governo ed il valore della tolleranza che, sfuggito di mano, è diventata anarchia.
Adesso la misura è colma. E la vicenda della “tenda” deve diventare dirimente.
La mia posizione su questa vicenda e quella del Movimento Vento dello Stretto è chiara:
la tenda lì non ci può stare. Sono le regole base di una Comunità ad imporcelo. Se la signora ha bisogno di aiuto glielo SI DEVE DARE ed esistono due vie: gli assistenti sociali (che ho personalmente sollecitato preoccupandomi del profilo umano insieme a quello del decoro!) e/o la “casa di Vicenzo”, iniziativa meritoria del Sindaco (si sottolinea m-e-r-i-t-o-r-i-a).
Se la signora sta bene e non accetta aiuto ma vuole semplicemente fare “ciò che vuole”, invece, la si faccia allontanare con tutti i poteri forniti dalla legge.
Invito il Sindaco, sul punto, a prendere una posizione netta e precisa e lo invito anche a recarsi con me domani sui luoghi, con l’ausilio di tutti i soggetti competenti, per risolvere insieme la situazione che si protrae nel silenzio da inizio agosto.
La città non può diventare luogo dell’anarchia.
Farsi una passeggiata in un borgo della Città, cancellare una scritta da un monumento, pretendere che una tenda o uno stendino non stiano in mezzo alla strada o dinnanzi al Tribunale, non è di destra, non è di sinistra è solo BUON SENSO!
Piero Adamo