L’inquinamento del comprensorio della Valle del Mela “rischia” di diffondersi a livello nazionale. Sul profilo twitter di Valerio Staffelli, l’inviato di Striscia la Notizia, è comparso nei giorni scorsi il messaggio di un abitante della zona tirrenica che denuncia la situazione ormai non più sostenibile a cui i residenti sono sottoposti.
“Salve, vi volevo segnalare per la seconda volta il nostro enorme problema. Il nostro enorme problema è la raffineria di Milazzo che ci sta uccidendo giorno dopo giorno per la forte puzza di gas. Infatti centinaia di persone muoiono compresi i nostri figli. Ora chiedo a voi, è possibile avere un immediato aiuto da parte vostra???? Mi creda, la condizione è molto critica, centinaia di persone malati di tumore, leucemia. La mia segnalazione parte da Milazzo, prov. Messina (Sicilia). Spero che la mia segnalazione venga presa al più presto possibile la ringrazio e le porgo i miei più sentiti auguri di buone feste”.
Tutto ebbe inizio negli anni ’60 circa, con l’insediamento delle prime raffinerie. Gli imprenditori ci avevano visto giusto, il luogo era favorevole. Così arrivava il lavoro che si portava via la salute. Nel 2002 il comprensorio della Valle del Mela è stato considerato un’area a elevato rischio ambientale. Nel 2011 Milazzo rientrava nei 44 siti italiani in cui la mortalità è più alta del 15%. Circa mille e duecento morti in più l’anno. Tante le battaglie combattute fino ad oggi.
L’ultima amara sconfitta è recente. A metà dicembre gli ex dipendenti della raffineria di Milazzo hanno protestato davanti al Tribunale di Barcellona pozzo di Gotto che non riconosceva agli oltre 200 lavoratori affetti da patologie il risarcimento danni richiesto. L’amianto vinceva. Due a zero.
Le polemiche recenti sono alimentate anche dalla strenua battaglia che sindaci, residenti, comitati, associazioni, insomma tutto il comprensorio della Valle del Mela sta combattendo contro la costruzione dell’elettrodotto Terna. L’ultima mazzata dopo 50 anni di lacrime e sudore. (Giusy Briguglio)