Attrezzarsi per continuare ad essere competitivi nel settore dell’accoglienza crocieristica. Messina e le nuove scommesse: mantenere alti i numeri di approdi nel proprio porto e non farsi sorpassare, anche in questo campo, dalle realtà in ascesa, come Catania. Per fare in modo che ciò accada, la città, insieme alla sua provincia, ha l’esigenza di fare squadra e rinnovarsi. Serve il contributo di tutti, pubblico e privato. Serve finalmente un terminal davvero ospitale, confortevole e commercialmente valido.
Le idee impazzano. Nell’ultimo periodo l’argomento è stato affrontato da più parti, con una nuova proposta che sembra convincere molti: adibire a terminal i vecchi “Magazzini generali”, evitando che quei luoghi finiscano con il diventare l’ennesimo spazio per nuove costruzioni abitative. Lo ha chiesto apertamente il presidente del consiglio comunale, Pippo Previti, auspicando che l’area diventi non solo luogo di sbarco ed imbarco passeggeri, ma anche vetrina dei prodotti locali, spazi espositivi dedicati alla cultura e quant’altro sia utile per fare della nostra una città all’altezza dei grandi porti turistici europei. Magari coinvolgendo anche l’area dell’ex Dogana. Sulla stessa linea d’onda la Camera di Commercio. Alle idee dovranno però seguire i fatti. Anche perché, contestualmente, non va dimenticato che un progetto per la realizzazione del terminal è previsto dal Piano Regolatore del Porto nella parte di affaccio a mare coincidente con la cittadella fieristica. Cosa fare dunque?
La palla passa all’Autorità Portuale, unica struttura in grado di prendere una decisione. Il presidente Dario Lo Bosco è stato investito della questione. Se ne discuterà il prossimo 18 novembre nella riunione del Comitato già convocata. L’assessore Michele Bisignano, componente per la Provincia Regionale, si esprime così: «Ritengo che una proposta di tale portata debba essere totalmente condivisa, non solo dagli enti che fanno parte dell’Authority ma anche dagli ordini professionali, come quello degli architetti. Mi occuperò personalmente di convocare un incontro tra le parti in causa in modo da predisporre una proposta da discutere in occasione del prossimo comitato. Coinvolgeremo anche la Regione, chissà dimostri davvero di tenerci a questo territorio, mettendo da parte le logiche egemoniche».