E' un tema delicato quello al centro dell'incontro di oggi, con inizio alle 10.30 all’Istituto Centrale di Formazione di Messina – al Tribunale dei Minori di viale Europa. Al centro ci sarà infatti "Il disagio del minore straniero”. Il tema principale dell’evento è apunto la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, punti di forza e criticità.
Il tavolo di confronto – che fa seguito alle indicazioni del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile sulla gestione di una problematica sempre più complessa e difficile da affrontare- mira a rafforzare la collaborazione tra gli organismi a livello regionale e provinciale e prevede la costituzione di 60 tavoli di discussione in varie Province d’Italia. Gli obiettivi specifici sono quelli di approfondire il tema della presa in carico concreta e integrata del minore straniero e individuare le buone prassi già in uso con i relativi punti di forza e criticità. Si mira inoltre a valutare le difficoltà incontrate nella presa in carico dai servizi partecipanti e l’individuazione di strategie risolutive. Vi saranno spunti di riflessione per stimolare e guidare il confronto dove tutti possono dare il proprio contributo, partendo dalla propria esperienza nell’affrontare quotidianamente la gestione del minore.
“È necessario predisporre interventi più efficaci e mirati nella gestione dei minori non accompagnati, che non vuol dire istituire una rete solo per le occasioni, ma organizzarsi e coordinarsi in sinergia per favorire il coinvolgimento delle famiglie e della società civile – afferma la Dott.ssa Antonella Grandinetti – attivando progetti di rete a carattere innovativo per incidere adeguatamente sul territorio, individuando almeno due buone prassi che garantiscano una presa in carico adeguata e una progettazione del percorso educativo del minore. Il più importante segnale da dare va verso la solidarietà per quei minori che chiedono asilo o protezione internazionale favorendo i ricongiungimenti familiari – aggiunge la Dott.ssa Grandinetti – intervenendo sui cambiamenti in atto dei processi migratori, adeguandoci con una Politica che favorisca un linguaggio comune e pratiche di lavoro condivise. Come pedagogisti ANPE riteniamo necessario, pertanto, che ritorni al centro dell’attenzione di tutti gli interventi la interrelazione significativa, caratterizzata da una responsabilità reciproca tra Istituzioni, famiglie ed agenzie del territorio. Tale interrelazione – conclude la Pedagogista ANPE dott.ssa Antonella Grandinetti – deve essere mediata e sostenuta da quelle figure specialistiche che posseggono una mentalità di servizio pedagogico, coerente con la natura dell’intervento pedagogico – educativo, che si pone come obiettivo quello di essere un orientamento adeguato e competente nel rispetto della dignità dell’uomo”.