"Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810"

“Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810”

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“Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810”

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domenica 19 Giugno 2011 - 12:59

Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Associazione Amici del Museo di Messina per il “Bicentenario del respinto sbarco francese in Sicilia, 1810-2010” si terrà Mercoledì 22 Giugno a partire dalle ore 19.00 sul suggestivo Sagrato dell’Abbazia Normanna dei Santi Pietro e Paolo di Itala un’incontro dal titolo: “Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810”. Interverranno come relatori: Armando Donato Mozer, Alessandro Fumia, Marco Grassi e Franz Riccobono. Al termine seguirà una cena in ambientazione franco – anglo – duosiciliana presso il contiguo locale “Antica Badia”.
Queste iniziative, partite lo scorso 18 Settembre e che godono del Patrocinio Gratuito del Comune di Messina, hanno l’obiettivo di far conoscere alla cittadinanza una significativo episodio di rilevanza europea avvenuto duecento anni orsono nel nostro territorio. Proprio quest’anno infatti per gli abitanti della Riviera Jonica Messinese e in modo particolare per le Vallate di Briga, S. Stefano, Galati e Mili, ricorre un significativo anniversario. Proprio duecento anni fa, il 18 Settembre 1810, gli abitanti di queste contrade bloccarono con efficacia un tentativo di sbarco delle truppe francesi di Gioacchino Murat le cui intenzioni erano quelle di occupare l’intera Isola, unica regione d’Europa rimasta libera dal dominio francese, oltre che l’Inghilterra. Tale sbarco rivestì un particolare interesse strategico, perché concluse la fase di conquista che Napoleone Bonaparte aveva portato avanti per anni e segnò l’inizio del declino dell’Armata francese. All’azione presero parte circa tremila francesi, provenienti dalle coste calabresi, sotto la guida del Generale Comandante Cavaignac. Sorprendente fu l’intervento delle popolazioni locali, capeggiate dal principe messinese Giovanni Capece Minutoli di Collereale, a cui solo successivamente si aggiunsero le truppe inglesi dislocate lungo il litorale siciliano a rincalzo dell’esercito borbonico composto tra l’altro da reparti svizzeri e tedeschi accampati presso il Monastero di San Placido Calonerò. Quindi uno scontro dai risvolti inaspettatamente europei che merita di essere ricordato nella ricorrenza bicentenaria. Oltre al Monumento di Mili, sempre legato a questo evento storico, rimangono altri significativi cimeli tra cui i brandelli della bandiera di combattimento francese presa a suo tempo dagli abitanti di Mili che, dopo essere stata conservata per quasi un secolo in Cattedrale, oggi si conserva nei depositi del Museo Regionale, e alcuni tamburi presi sempre alle truppe murattiane tra cui quello che un tempo si conservava a Pezzolo si trova da qualche anno al Museo Musica e Cultura dei Peloritani di Gesso mentre un altro si dovrebbe conservare a Galati. Un intero anno di iniziative culturali, giunto con questa di Itala al sesto appuntamento,atte a promuovere e conoscere questa importante pagina della nostra storia dai rivolti europei.

LETIZIA SALVO

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