Ci sono altri due indagati per la vicenda dell'area commerciale di Archi San Filippo che ha portato ai domiciliari il primo cittadino ed il vice. Si tratta del consigliere comunale Massimiliano Ragno e l'allora sindaco Giuseppe Cocuzza. Anche per loro la Procura di Barcellona aveva richiesto la misura, richiesta rigettata però dal Giudice per le indagini preliminari.
Per gli investigatori del Ros, che hanno sviluppato l'inchiesta partendo da una intercettazione captata mentre lavoravano al blitz Gotha, anche i due sarebbero coinvolti nella "manovra" messa in atto, tra il 2006 ed il 2010, per ottenere il pagamento di una tangente in cambio del rilascio della concessione necessaria al parco commerciale.
L'ipotesi d'accusa è che i quattro abbiano ritardato deliberatamente di esaminare la richiesta di concessione, nel 2006, poi prospettato tutta una serie di ostacoli all'iter di rilascio della concessione. L'intento era ottenere denaro in cambio del rilascio. E infatti il consulente della società che aveva fatto la richiesta, la Area Srl, avrebbe consegnato nel settembre 2011 una "bustarella" da 12 mila euro.
Il presidente della società era Donato Didonna.
Sullo sfondo della vicenda c'è la figura di Rosario Pio Cattafi e la richiesta, attraverso la società Dibeca, della concessione per la realizzazione del parco commerciale di Barcellona. Indagando su quei fatti, gli uomini del Reparto Operativo Speciale hanno scoperto che il gruppo di Cattafi era interessato anche all'area commerciale in discussione a San Filippo del Mela.
Per gli investigatori l'immobiliarista consulente dell'impresa avrebbe tutelato gli interessi di Cattafi.
Il gruppo si era rivolto in un primo momento anche ad un altro intermediario, l'avvocato Francesco Sciotto, esponente politico del milazzese ed ex assessore regionale, che peró nel 2011 ha rinunciato all'incarico.
Agli atti dell'inchiesta c'è una gran mole di intercettazioni telefoniche ed ambientali che definiscono il ruolo di ognuno degli interessati nella vicenda, e che racconteremo nel prosieguo.
Alessandra Serio