Da piazza Duomo alla sala Visconti, dagli elettori del Pd a quelli dell’Udc, partiti che appoggiano entrambi la sua corsa a Palazzo d’Orleans. Nel suo secondo giorno a Messina, il candidato governatore siciliano, Rosario Crocetta, si è concesso “in esclusiva” – dopo la manifestazione di piazza di ieri sera (vedi correlato) – agli elettori del partito di centro, al momento della sua candidatura i più diffidenti e scettici, non fosse altro perché l’ex sindaco di Gela ed attuale europarlamentare era ed è uomo di sinistra: «Nell’Udc c’era grande sospetto per un candidato che veniva dalla Sinistra, ma conoscendoci abbiamo scoperto che parliamo la stessa lingua. Il nostro non è un accordo di potere. La nostra alleanza – ha detto Crocetta – si basa sui valori cristiani e della solidarietà».
Nelle intenzioni del candidato alla presidenza della Regione Siciliana, una volta alla guida del governo regionale, questi valori «dovranno tradursi in fatti concreti» e Crocetta svela anche la sua “ricetta”. Innanzitutto, sarà necessario garantire il lavoro, sinonimo di sviluppo: «Non possiamo pensare di mandare a casa i 28 mila precari e i 18 mila forestali». Nessuna illusione o falsa promessa, quale ad esempio «la costituzione di società municipalizzate e compartecipate come stanno facendo altri candidati» ci tiene a precisare Crocetta, ma l’impegno a tutelare anche i lavoratori non stabilizzati e sottopagati. In secondo luogo, verranno adottate iniziative per favorire il diritto allo studio, affinché tutti, senza distinzione di classe, abbiano accesso all’istruzione. In terzo luogo, Crocetta assicura che andrà incontro alle esigenze delle fasce socialmente più deboli, tagliando solo lì dove esistono gli sprechi: «Io sono per tagliare i super stipendi dei dirigenti e le società inutili che hanno solo consigli d’amministrazione e non servono a nulla».
C’è poi uno spreco "al contrario" che, secondo Crocetta, va eliminato e riguarda il mancato utilizzo dei fondi europei: «Ci sono 6 miliardi di euro non utilizzati della Regione che aspettavano di diventare sviluppo ma sono rimasti chiusi nei cassetti».
Pensando alla sua eventuale squadra di assessori, respinge l’idea di un governo tecnico, con l’eccezione di Lucia Borsellino, già designata assessore alla sanità in caso di vittoria, non solo perché è figlia di Paolo Borsellino ma perché è persona preparata e competente con esperienza sul campo nel settore della sanità. Per il resto, il governo di Crocetta avrà connotazione politica, ma punterà «a valorizzare le competenze, perché ci sono politici che sono più tecnici di tanti tecnici».
Nell’intervento di stamattina non poteva mancare, così non è mancato ieri sera, il riferimento al primo punto del suo programma, è cioè la legalità: «Siamo stanchi di essere considerati mafiosi e simbolo di ogni male». E su questo fronte, Crocetta promette battaglia: «Non si può pensare che alla Regione i mafiosi la passino liscia». Citando Camilleri, che ha recentemente reso pubblico il suo appoggio a Crocetta, l’aspirante governatore siciliano ha detto: «Voglio portare in Sicilia aria fresca e pulita».
E sulla ventata di novità portata da Crocetta, l’Udc c’ha creduto e scommesso, come hanno ribadito quest’oggi sia il segretario regionale Gianpiero D’Alia che il segretario nazionale del partito Lorenzo Cesa, sul palco affiancati dal deputato nazionale Pippo Naro, dal deputato uscente e candidato Giovanni Ardizzone, dalla new entry nel partito Nino Beninati, dal segretario provinciale Chiara Giorgianni, e dal presidente provinciale Giorgio Muscolino (vedi foto). Il capogruppo al Senato ha detto chiaramente: «L’alleanza con Crocetta nasce sul programma e sulla persona. Non mi interessa sapere se l’esperimento proseguirà a livello nazionale, quello che vogliamo ora è solo cambiare la Sicilia». Un vero e proprio spot elettorale pro Crocetta è arrivato da Cesa: «Abbiamo scelto l’uomo giusto, che rimette la concretezza al centro dell’azione politica. Chi vota Crocetta non fa un favore a Crocetta, ma ai siciliani».
Il popolo dell’Udc presente in sala applaude e approva, in attesa di conoscere il responso delle urne. Ormai vicino. (Danila La Torre)
ALLEGATO IL VIDEO CON L'INTERVENTO DI CROCETTA