Croce rimanda indietro il bilancio di previsione 2012. Rispunta l’ombra del dissesto

Con l’approvazione della delibera di adesione al Fondo di Rotazione, il cielo sopra Palazzo Zanca iniziava a farsi più terso, lasciando intravedere un timido sole. Negli ultimi giorni e soprattutto nelle ultime ore, però, il cielo è diventato nuovamente plumbeo e non serve essere dei meteorologi per capire che una tempesta dagli effetti devastanti sta per abbattersi sul Comune di Messina. I guai a cui l’ente potrebbe andare incontro non hanno nulla a che vedere con la meteorologia, quanto piuttosto con la contabilità e con i numeri del bilancio di previsione 2012, che il commissario straordinario Luigi Croce non vuole firmare, facendo rispuntare l’ombra del dissesto, che sembrava ormai cancellata.

La trasferta palermitana di ieri non ha portato i frutti sperati e, al di là delle buone intenzioni del governatore siciliano Rosario Crocetta, per avere i 40 milioni di euro promessi dalla Regione serve tempo perché c’è un iter burocratico-amministrativo che non può essere saltato a piè pari, ammesso che il governo regionale trovi i fondi per salvare Messina dal default. Il problema è che il Comune non ha più tempo ed entro il 31 dicembre il previsionale dovrà essere almeno incardinato all’ordine del Consiglio comunale, corredato dal parere del collegio dei revisori conti, oltre che -ovviamente – dalla firma del proponente, cioè del commissario straordinario, che si sostituisce a sindaco e giunta. Il sigillo di Croce, però, non c’è e non ci sarà sul bilancio presentato giovedì scorso da Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo, che riporta un «disavanzo di euro 2.417.262,45», come si evince dalle lettera firmata questa mattina dal commissario straordinario.

La volontà di non apporre la propria firma sul documento contabile, l’ex procuratore capo l’ha infatti messa nero su bianco in un documento, datato 20 dicembre, fatto arrivare sulle scrivanie dei due dirigenti, del segretario Santi Alligo e del presidente del Consiglio comunale Pippo Previti, in cui scrive testualmente: «si ritiene di non firmare il progetto di bilancio non solo perché non è stato rispettato il principio del pareggio finanziario ma anche perché il bilancio non sembrerebbe redatto con riferimento agli atti presupposti, ma sulla base delle comunicazioni rese dai dirigenti. Tale carenza- si legge ancora – non consente la valutazione dell’attendibilità delle previsioni di entrata, nonché l’accertabilità delle previsioni ».

La nota di Croce è un vero e proprio atto di accusa nei confronti dei due dirigenti, che stamattina , dopo essere stati a colloquio con il commissario, sono usciti dalla sua stanza scuri in volto e non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Nel documento, Croce inchioda i due dirigenti alle proprie responsabilità, ricordando di averli formalmente invitati, con nota del 22 ottobre, a redigere «un bilancio di previsione che tenesse conto dei rilievi mossi al consuntivo 2011, dei rilievi della Corte dei Conti e della effettiva situazione delle partecipate, in particolare di Atm, Messinambiente e Ato3 ». Indicazioni che, stando a quanto scrive il commissario, sono cadute nel vuoto e per questo «il bilancio di previsione 2012, così come approntato, viene restituito al responsabile dell’Area Economico Finanziaria».

SCENARI POSSIBILI

Se il commissario straordinario non firmasse, come ormai sembra certo, il documento contabile, potrebbe entrare in gioco il commissario ad acta, Giuseppe Petralia, nominato dalla Regione lo scorso Settembre proprio per i ritardi negli adempimenti. Tuttavia, secondo pareri autorevoli è praticamente impossibile che il dirigente degli Enti locali mandato da Palermo decida di sostituirsi al commissario Croce, assumendosi una responsabilità enorme. L’altra ipotesi, che circola in queste ore a Palazzo Zanca, è che Croce si dimetta lasciando firmare il bilancio dal commissario ad acta, a quel punto scevro da “condizionamenti”. Terza ipotesi è che Croce rimanga al suo posto, il bilancio di previsione resti senza un proponente ed il dissesto torni a bussare alla porta, che a quel punto sarà spalancata.

I SEGRETARI SINDACALI CHIEDONO UN CONFRONTO

"La preoccupazione per la delicatissima fase che il Comune di Messina sta vivendo in questi giorni – si rivolgono al commissario i tre segretari sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Oceano, Genovese e Amato -, le vicende legate al bilancio e le pesanti ripercussioni che potrebbero derivare all’intera collettività, ed in particolare ai servizi ed all’occupazione, impongono di fare chiarezza. Perciò riteniamo che, a prescindere da ogni altra considerazione, bisogna predisporre i documenti contabili e varare il programma di risanamento nell'ambito di un progetto complessivo. Torniamo a chiedere pertanto un confronto preventivo alla materiale predisposizione degli strumenti di bilancio".

Per avere riposte più chiare su ciò che attende il Comune di Messina, anche il presidente del Consiglio Previti ha chiesto al commissario Croce una riunione con una delegazione dei consiglieri. La data dell’incontro non è stata ancora fissata perché domani, 21 dicembre, l’ex procuratore capo incontrerà la stampa per gli auguri di Natale e forse per annunciare che la fine è vicina. Non del mondo come vorrebbero i Maya, ma del Comune. (Danila La Torre)