Quasi due anni d’inferno vissuti in mano a strozzini senza scrupoli. Un debito di 10.000 euro che gli interessi hanno gonfiato fino a superare la soglia dei 50.000. Il limite della disperazione raggiunto da un commerciante costretto a chiudere il panificio che aveva solo poco tempo prima dopo aver lavorato per anni come dipendente. E con la famiglia ormai ridotta in povertà l’uomo non ha potuto far altro che denunciare gli usurai alla Squadra Mobile. Stamattina sono stati arrestati il commerciante catanese Giuseppe Bellissima, 31 anni, incensurato ed i messinesi Natale Pizzuto, 33 anni ed Alessandro Rizzari, 34 anni pescivendolo al mercato San Orsola. La disavventura per il panettiere iniziò nel giugno del 2009. Dopo aver speso un piccolo capitale per avviare il panificio il commerciante ha accusato qualche difficoltà economica. Niente di particolarmente grave, almeno così sembrava, e si rivolse a Bellissima, conosciuto per questioni di lavoro. Chiese 10.000 euro che il catanese gli prestò a patto che glieli restituisse in 20 rate al tasso del 250% annuo. Gli interessi facevano lievitare sempre più il debito e la vittima chiese altri 3000 euro. Quando non fu più in grado di pagare le rate mensili si rivolse a Pizzuto. Ottenne altri 8.0000 euro ma avrebbe dovuto restituirne 18.000 in 18 mesi. Il debito cresceva ogni mese sempre di più ed il panettiere chiese aiuto a Rizzari. Il pescivendolo gli prestò 4000 euro ma la situazione peggiorava sempre di più. Ormai il commerciante era finito in un circolo vizioso dal quale era impossibile uscirne. Gli usurai pressavano per ottenere i soldi e l’uomo non sapeva più che fare. Così nel gennaio scorso, in preda alla disperazione, senza lavoro e senza un centesimo, decise di raccontare tutto alla Polizia. In quel momento doveva ancora restituire 20.000 euro a Bellissima, 14.000 a Pizzuto e 18.000 a Rizzari. Le indagini della Mobile, eseguite anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di arrestare i tre usurai. Bellissima è stato rinchiuso nel carcere catanese di Bicocca, mentre Pizzuto e Rizzari si trovano a Gazzi.