Dopo aver sollevato la questione e richiesto chiarimenti in Commissione Ars, il deputato di Sud chiama Nord, Pippo Lombardo, ha oggi inviato una nota ufficiale all’Arpa Sicilia, a Rfi, a Italferr, al Prefetto di Messina, alla Città Metropolitana di Messina, all’Osservatorio Ambientale del Raddoppio Ferroviario e alla Procura della Repubblica di Messina, evidenziando le preoccupanti criticità legate alla gestione delle terre e rocce da scavo contenenti arsenico nel cantiere di Nizza di Sicilia.
“Con riferimento all’incontro del 18 ottobre presso Arpa Messina – scrive Lombardo – è stato segnalato che presso il cantiere sono state depositate circa 14.000 tonnellate di materiali con concentrazioni di arsenico superiori ai limiti stabiliti dalla normativa vigente (D.Lgs. 152/2006). Tuttavia, quanto rappresentato in quell’occasione non corrisponde al vero. Le terre, infatti evidenzia Lombardo, non sono state stoccate in vasche chiuse con raccolta delle acque di prima pioggia, e in seguito agli eventi alluvionali del 21 ottobre, le acque del piazzale, insieme a quelle di altre vasche, si sono riversate sui terreni limitrofi e nelle strade circostanti, fino al centro abitato di Nizza di Sicilia”.
“Le 14.000 tonnellate di terre contaminate corrispondono a 14 milioni di chilogrammi. Dai risultati delle analisi emerge che ogni chilogrammo contiene in media 80 milligrammi di arsenico. Facendo un rapido calcolo, si arriva a una stima preoccupante: 14 milioni di chilogrammi moltiplicati per 0,080 grammi di arsenico per chilogrammo equivalgono a oltre una tonnellata di arsenico che potrebbero potenzialmente disperdersi dall’area del cantiere, contaminando l’ambiente circostante”.
L’on. Lombardo denuncia come questa negligenza, aggravata dalla permanenza di tali materiali esposti per oltre tre mesi senza adeguate misure di contenimento, abbia potenzialmente contaminato l’ambiente circostante, comprese le falde acquifere, con un rischio elevato di inquinamento da arsenico.
Alla luce di questi fatti, Lombardo chiede un intervento immediato da parte delle autorità preposte, per eseguire monitoraggi approfonditi dell’aria, delle falde e del suolo, e invita a verificare le responsabilità di chi non ha tempestivamente comunicato agli organi competenti la situazione, né ha adottato le misure previste dalla legge per la corretta gestione dei materiali contaminati.
Ieri sull’argomento era intervenuto il sindaco di Nizza, Natale Briguglio, per spiegare e rassicurare i concittadini sul fatto che “in seguito ai recenti sviluppi inerenti al cantiere Webuild – Rfi la situazione è sotto stretto monitoraggio e che stiamo adottando tutte le misure di legge in nostro potere”.
“Stiamo collaborando costantemente con le autorità competenti – ha aggiunto il sindaco – e abbiamo ufficialmente e formalmente chiesto se i depositi di terra attualmente presenti in cantiere, in attesa di essere trasportati nei siti di stoccaggio idonei, rappresentano un pericolo concreto di danno imminente per la popolazione dovuto alla presenza di arsenico. Inoltre, quali accorgimenti, secondo la normativa vigente, sono stati adottati relativamente al materiale presente attualmente in cantiere, in particolare alle polveri derivanti dai depositi di terra contenti arsenico”.
Il sindaco ha inoltre ordinato l’esecuzione urgente di analisi integrative delle acque.
“Nonostante l’amministrazione non ci faccia mancare la propria presenza sui social a suon di selfie e con solerzia indichi gli interventi di sicurezza messi in atto – replica il gruppo di opposizione consiliare – che poi è una normalissima ordinaria amministrazione, ci stupiamo che la stessa attenzione non sia stata messa per dare risalto a quello che ieri mattina la forte pioggia ha portato con sé dalle vasche d’accumulo dei fanghi contaminati d’arsenico e da un deposito di detriti posto in contrada Volpone”
La minoranza si chiede “quali sono state le azioni a tutela del nostro territorio e della nostra comunità a parte le chiacchiere? Più facile certamente restare in silenzio o al massimo mandare un paio di informazioni per cercare di tranquillizzare la popolazione pensando che la gente si accontenti dei soliti finti proclami e le solite promesse”.
Il gruppo consiliare di opposizione ha chiesto la convocazione “urgentissima” della commissione consiliare lavori pubblici, “visto che la nostra proposta di istituzione di una commissione straordinaria per affrontare le tematiche derivanti dal cantiere Rfi è stata bocciata dall’amministrazione e dalla maggioranza, per affrontare seriamente nell’interesse della cittadinanza il grave problema ambientale e sanitario emerso e le possibili soluzioni”