Lista Unitaria: ecco la delegazione di Messina. Nel Pd primi mal di pancia..

Anche Messina si prepara all’Assemblea nazionale della Lista Comune di Art.1- MDP, Sinistra Italiana e Possibile, che si terrà domenica 3 dicembre a Roma.

All’incontro, che si è tenuto nella sala consiliare di Palazzo dei Leoni, oltre agli esponenti ed ai militanti di Art.1-MDP e Sinistra Italiana, erano presenti rappresentanti dei “Socialisti siciliani” e, come “osservatori”, le delegazioni di Libertà e Giustizia (Leg) di Messina e dei movimenti civici “Città Aperta” di Barcellona e di “Cambiamo Messina dal Basso”.

Nel corso dei lavori è stato discusso il documento nazionale “Una Nuova Proposta per l’Italia” che pone al centro i temi del Lavoro, dell’ambiente, di scuola e università e di un welfare universalistico attraverso un grande piano di investimenti pubblici.

Sono stati inoltre approvati cinque ordini del giorno, che hanno impegnato il soggetto politico unitario su alcuni temi specifici quali: il modello di sviluppo locale e una riflessione sul rapporto impresa-affari-politica specie nel capoluogo; i temi della portualità e della sanità; una riforma pensionistica equa che riveda l’età pensionabile; l’impegno per la riapertura della casa dello studente di Messina; la costante apertura al civismo progressista nella costruzione del percorso unitario.

Nel corso dell’Assemblea si è proceduto alla elezione della Delegazione della Provincia di Messina che prenderà parte all’Assemblea Nazionale di domenica, nel corso della quale i dirigenti nazionali di Articolo Uno MDP, Sinistra Italia e Possibile avvieranno, insieme a Piero Grasso e 1500 delegati provenienti da tutto il paese, il percorso che li porterà alle Politiche di marzo con una lista unitaria.

Della delegazione messinese fanno parte Concetta Alessandro, Maria Francesca Batolo, Rafael De Francesco, Dolores Dessì, Elisa Fiorentino, Nella Foscolo, Giuseppe Grioli, Francesca Gullotta, Francesco Italiano, Antonello Merlo, Alessandra Minniti, Giuseppe Molonia, Stefania Radici, Maurizio Rella, Vincenzo Scalisi, Domenico Siracusano, Maria Flavia Timbro, Paolo Todaro.

La delegazione sarà domenica a Roma all’Assemblea che di fatto sancirà la divisione definitiva tra Pd e sinistra in vista delle Politiche di marzo.

A Messina, nelle settimane successive all’esito delle Regionali ci sono alcuni mal di pancia all’interno del Pd, ed in particolare nell’area dei cosiddetti “renziani della prima ora”, che stanno riflettendo, anche alla luce dei massicci risultati della corrente accademica con l’elezione di Franco De Domenico e con il futuro ingresso del gruppo Picciolo, se lasciare definitivamente il partito o meno. Il dibattito interno all’area è ancora aperto e non tutti sono concordi sull’idea di spostarsi con il gruppo della Lista Comune.

Così inizia il documento “La nuova proposta” che è stato approvato il 30 nel corso dell’Assemblea provinciale di quanti si apprestano ad avviare il percorso verso la LISTA COMUNE DELLA SINISTRA: “Ci impegniamo a partecipare insieme alle prossime elezioni politiche, con una proposta che punti a cambiare la vita delle persone e restituire speranza a milioni di cittadine e cittadini che oggi non si sentono più rappresentati. Intendiamo costruire un progetto credibile solido e autonomo, che punti a riconnettere sinistra e società, per ribaltare rapporti di forza sempre più favorevoli alla destra in tutte le sue articolazioni. Ci rivolgiamo a tutte le esperienze del civismo, a chi lavora quotidianamente nell'associazionismo, alle forze organizzate del mondo del lavoro, ma soprattutto a tutte le donne e gli uomini trascinati in basso dalla crisi, che hanno bisogno di una politica diversa per risollevarsi; ai tanti portatori di competenze che non trovano occasione per metterla in pratica, a coloro che ce l'hanno fatta ma non si rassegnano a una condizione diversa di tanti.

La nostra sfida ha un'ambizione alta: partire da un contesto sociale disgregato e diviso e proporci, attraverso le linee del nostro programma, un chiaro indirizzo di governo, coerente, trasparente e credibile. Sta qui il senso dell'utilità per il Paese del voto che chiediamo contro ogni trasformismo e ogni alleanza innaturale.

L'avanzata di forze regressive e xenofobe in molti Paesi europei può essere arrestata non da piccole o grandi coalizioni a difesa dell'establishment e di un ordine sociale ormai insostenibile, ma solo da una grande alleanza civica e di sinistra, che ristabilisca la centralità del valore universale dell'eguaglianza”.

R.BR.