Il destino di Paolo La Paglia di fatto è già scritto. Musumeci non è riuscito a lasciare la patata bollente nelle mani della Commissione Ars che ieri l’ha restituita al mittente con un messaggio chiaro. “Lo hai nominato tu alla guida dell’Asp Messina e tocca a te assumerti ogni responsabilità”.
I componenti della Commissione Ars salute, compresi i messinesi e compresi i rappresentanti della maggioranza di governo regionale, si sono astenuti sulla relazione che è un sì alla decadenza del manager. Il parere è passato con un solo voto favorevole, quello di Pino Galluzzo, esponente di Diventerà Bellissima e tutte astensioni. Un messaggio chiarissimo, la Commissione, il cui voto non è né vincolante né determinante, non ha voluto fare il “favore” alla giunta Musumeci di togliere le castagne dal fuoco.
Nessun alibi quindi per il presidente che entro metà maggio prenderà la decisione sulle sorti del dg La Paglia (attualmente sospeso). Non ci sono molti dubbi sulla decisione di Musumeci che sarà per la decadenza di un manager che, stando alla relazione della commissione d’indagine di dicembre voluta dall’ex assessore Razza e dal parere dei dirigenti della Regione “non aveva la benchè minima contezza della situazione dell’azienda da lui diretta, né del suo ruolo né delle connesse responsabilità gestionali secondo l’attuale impianto normativo”.
Né le controdeduzioni presentate da La Paglia nel corso di questi mesi sono servite ad alleggerire il quadro. Tutt’altro. Il manager infatti di volta in volta scarica le responsabilità su altri, primo tra tutti Crisicelli, il commissario ad acta per l’emergenza covid da lui stesso nominato (fatto unico in tutta la Sicilia dove queste figure sono state nominate direttamente dall’assessore). Dopo averlo nominato, nel 2020, si è di fatto disinteressato della questione, omettendo, come rilevano alla Regione, di porre in essere la vigilanza prevista dalla normativa e dimenticando i compiti e il ruolo che lui rivestiva, quello cioè di direttore generale, sul quale ricadono tutte le responsabilità gestionali. A maggior ragione nel pieno di un’emergenza sanitaria.
“La Paglia si dichiara esente da ogni responsabilità per il fatto di avere nominato il dottore Crisicelli commissario ad acta con poteri sostitutivi”. Un provvedimento che, stando alla Regione, non poggia su basi normative se non nei casi di omissioni. Insomma la strategia dell’autoassoluzione non è risultata vincente giacchè, come rilevato nella relazione dei dirigenti regionali: “la nomina di un commissario ad acta per l’emergenza non risponde affatto alla finalità di esautorare il direttore generale dalle sue funzioni e dalle sue responsabilità. Semmai di offrire al dg uno strumento di affiancamento”. Anzi nel redigere la relazione i dirigenti La Rocca e Di Liberto si dicono “basiti” delle motivazioni addotte nella difesa di La Paglia.
La decisione finale spetta adesso al presidente della Regione che, salvo colpi di scena al momento non individuabili, procederà con la decadenza del manager al quale nel frattempo è stata prorogata di un mese la sospensione dalla carica.